Visitare Procida, Capitale Italiana della Cultura 2022
Spesso in ombra rispetto alle più famose e gettonate Ischia e Capri, la piccola isola a nord del golfo di Napoli ha avuto modo di riscattarsi e visitare Procida ora è nella wishlist di tante persone.
Il suo essere Capitale Italiana della Cultura 2022 ha incuriosito un po’ tutti quelli che non ci sono mai stati e non a caso, dall’inaugurazione dell’evento tenutasi il 9 aprile 2022, l’isola è sempre ricca di visitatori che spesso si notavano in tal quantità solo nei mesi prettamente estivi.
Se ancora dovete visitare questo gioiello caratteristico a poche miglia di mare da Napoli, vedremo insieme quali sono i luoghi più importanti da non perdere e le cose assolutamente da fare nel visitare Procida nel 2022 e non solo.
L’isola di Procida fa parte delle isole flegree, cioè l’estremità nord del golfo di Napoli e comprende anche l’isolotto di Vivara ad esso collegato da un ponte di circa 200 metri. Visitare Procida è davvero un piacere perché si presenta abbastanza piccola (il suo perimetro è di circa 16km) e per niente montuosa dato che non si va oltre i 100 metri di Terra Murata, quindi perfetta per essere visitata a piedi o in bici. In ogni caso ci sono anche mezzi pubblici che collegano i luoghi principali.
Nonostante la sua piccola estensione, regala diversi panorami, diverse tipologie di spiagge e molti luoghi da visitare.
Cominciamo dall’aspetto principale…come ci arrivo a Procida?
In quanto isola è scontato dire che ci si arriva con un’imbarcazione, che sia privata, noleggiata o semplicemente un traghetto/aliscafo, non fa differenza. Essendo molto piccola non ha aeroporti o similari, quindi nessuna possibilità di arrivarci via aerea.
Tralasciando le possibilità di imbarcazioni private, per giungerci con traghetto o aliscafo ci sono diverse possibilità di partenza. I porti sono quelli partenopei di Calata di Massa e Molo Beverello dove partono rispettivamente traghetti (circa 1 ora di navigazione) e aliscafi (45 minuti). Sono posti nel centro storico e raggiungibili facilmente con i mezzi pubblici, ma anche a piedi se si è già in centro.
Un’altra possibilità di partenza è quella dal porto di Pozzuoli, vicinissimo a Procida. Infatti basta mezz’ora di navigazione in traghetto per raggiungere l’isola. Esiste anche il collegamento via mare tra Ischia e Procida, utile se si alloggia su una delle due isole e si vuole visitare l’altra.
In ogni caso, ovunque sia il luogo di partenza, a Procida si sbarca sempre a Marina Grande.
Marina Grande
Marina Grande è un bel biglietto da visita per chi arriva sull’isola. E’ cuore pulsante di Procida e connubio tra antico e moderno, perché il borgo ha mantenuto le caratteristiche degli edifici colorati, già ben visibili dal mare e allo stesso tempo il via-vai di aliscafi e traghetti, gli info point, le possibilità di noleggio di bici e scooter, danno quel tocco di servizi moderni che sono ben apprezzati dal turista.
E’ proprio qui che si inizia ad apprezzare la piccola isola flegrea. Da non perdere la facciata di Palazzo Montefusco, meglio noto come palazzo Merlato per la particolare decorazione sulla parte alta dell’edificio. Una struttura storicamente preziosa, perché fu abitata dal re nel periodo estivo e si trova nella parte destra del borgo guardandolo dal mare.
Sull’altra estremità invece c’è la chiesa di Maria SS. della Pietà e San Giovanni Battista. Anch’essa ben visibile dal mare, in particolar modo la cupola posta più in alto rispetto agli altri edifici.
Una volta arrivati in prossimità della chiesa si può proseguire addentrandosi nelle strade interne, in particolar modo via Vittorio Emanuele, ma prima suggerisco una sosta culinaria, perché non c’è modo migliore di iniziare a gustarsi Procida se non quello di assaggiare la famosa “lingua di bue” o anche “lingua di suocera”. Un dolce la cui tradizione vuole che la farcitura sia con crema di limone procidano, ma ne esistono anche altre varianti con creme diverse o con la cioccolata.
Ovviamente a Marina Grande non si mangia solo il dolce, ma ci sono anche diverse possibilità di osterie, ristoranti, pizzerie, con rapporto qualità-prezzo soddisfacente e spesso più economiche rispetto alle altre marine dell’isola.
Ci sono spiagge nei pressi di Marina Grande?
Assolutamente sì, sono poste alle due estremità del porto. Una è la spiaggia della Lingua, stretta tra il porto e un alto costone roccioso e l’altra è la spiaggia della Silurenza, ampia e comoda soprattutto per famiglie. Vicino a quest’ultima ci sono anche le antiche grotte, utilizzate un tempo per la manutenzione delle barche quando arrivava l’inverno.
Ora continuiamo a visitare Procida addentrandoci nella parte interna, quindi percorrendo via Vittorio Emanuele. Di fatto è una delle strade principali dell’isola e il fatto che sia abbastanza stretta rende l’idea di quanto quest’isola sia a dimensione d’uomo.
Dopo un po’ di strada in salita si raggiunge la chiesa di San Leonardo, di fronte alla quale si continua lungo via Principe Umberto. Inutile dire quanto sia ricca di tipicità locali questa passeggiata, tra negozi di souvenir e pietanze del posto. Inoltre sia a destra che a sinistra ci sono vicoletti che portano in piccoli anfratti del borgo, con le tipiche case colorate dove sembra che il tempo si sia fermato.
In uno di questi vicoletti si puo’ raggiungere anche il Museo del Mare di Procida, sito nel palazzo storico dell’Istituto Nautico Caracciolo.
L’obiettivo intanto è quello di raggiungere un punto nevralgico della visita, cioè il Semmarezio.
È una piazzetta panoramica che si affaccia sulla Marina della Corricella ed è posto laddove termina la strada. Oltre al fantastico belvedere c’è il Santuario di S. Maria delle Grazie Incoronata e la salita che porta a Terra Murata.
La piazza che una volta era nota anche come “spassiggio” cioè passaggio, è poi diventata piazza dei Martiri, a causa dell’impiccagione in quel luogo di un gruppo di abitanti che avevano appoggiato la Repubblica Napoletana.
Marina della Corricella
Uno dei simboli dell’isola. Non si può visitare Procida e non raggiungere questo tipico borgo sul mare. Lo scorcio del piccolo golfo con le case colorate è protagonista di tante cartoline dell’isola e non potrebbe essere diversamente.
Tra le cose che rendono unico questo borgo di pescatori del Seicento c’è sicuramente il fatto che non è raggiungibile con mezzi che siano diversi dalle imbarcazioni e dai piedi, perché a parte il mare ci sono quattro gradinate per raggiungere la Corricella. Alcune più larghe come quella che viene dal belvedere prima citato, altre strette e panoramiche come quella che scende poco lontano da Terra Murata.
La bellezza degli edifici tipici dell’architettura procidana alla Marina della Corricella raggiungono l’apice della bellezza. L’alto arco d’ingresso, la scala rampante e i colori pastello sono di base per tutti gli edifici dell’insenatura.
Tutto questo colore non è casuale, infatti c’è un motivo ben preciso per il quale a Procida siano stati utilizzati questi colori. Si tramanda che la scelta fosse stata adottata per rendere ben visibili le case ai pescatori dal mare, i quali potevano distinguere la loro abitazione tra le altre.
Marina della Corricella è anche tra i salotti dell’isola. Un luogo ideale per un aperitivo, una sosta rilassante e anche per mangiare al ristorante, essendoci rinomate osterie di cibo tipico, che d’estate offrono un piacevole ristoro con tavolo all’aria aperta a pochi metri dal mare.
Questo borgo dell’isola è anche noto per essere stato set cinematografico per diversi film, tra cui “Il Postino” di Massimo Troisi, infatti ritroviamo una piazzetta dedicata a lui ed possibile accedere (e anche mangiare) alla taverna che fu utilizzata per la famosa scena in cui Troisi e la Cucinotta giocano al calcio balilla.
Se volete restare in questa zona per un bagno, alla fine del molo c’è una piccola spiaggia libera.
Ora lasciamo questo angolo di paradiso sul mare per raggiungere qualcosa di veramente importante nella storia di Procida, cioè Terra Murata
Terra Murata
Terra Murata insieme a Marina Grande, è la parte ben visibile da Capo Miseno perché rivolta proprio verso le coste campane e con i suoi quasi 100 metri di altezza a picco sul mare è anche la zona più alta dell’isola.
Rappresenta il borgo medievale costruito come roccaforte contro le incursioni dei Saraceni e man mano si è arricchito di importanti edifici come Palazzo d’Avalos e l’Abbazia di San Michele Arcangelo, entrambi del Cinquecento ed entrambi assolutamente da visitare.
Palazzo d’Avalos fu residenza dell’omonima famiglia fino al 700, dopodiché passò ai Borbone, che prima lo utilizzarono come scuola militare e poi come carcere del regno. Visitandolo (la visita toglie poco tempo) si colgono tutti gli elementi della sua storia, da palazzo signorile a carcere, con qualche scorcio sul mare davvero suggestivo.
L’Abbazia invece è posta più in alto rispetto al Palazzo, infatti per raggiungerla è necessario entrare nel borgo e salire un altro po’ lungo la strada di Terra Murata. La struttura attuale è del 500 ma si dice che già poco dopo l’anno mille esistesse lì un monastero. La chiesa viene considerata una delle più ricche del meridione e racchiude in se il ruolo che ha avuto nei secoli come centro culturale e religioso di Procida.
Oltre questi due elementi principali vi resta il piacere di girare tra i vicoletti di questo borgo fortificato. C’è anche la “Casa di Graziella”, una ricostruzione dettagliata di una dimora procidana.
Uscendo dall’accesso principale di Terra Murata e iniziando la strada in discesa, sulla sinistra c’è una bellissima terrazza panoramica sulla Corricella con due cannoni di epoca borbonica. Lì vicino, se il cancello è aperto, si può visitare la chiesa di Santa Margherita Nuova.
Mentre poco più giù, sul lato opposto al mare lungo la discesa, si accede ad un parco verde con panchine, giostrine per i bambini e gli immancabili panorami sul mare col nome “il giardino sul mare dell’incanto”.
Una volta tornati alla piazza dei Martiri, prima di continuare verso l’altra parte dell’isola, voltando a destra c’è via Principessa Margherita, che percorsa tutta ad un certo punto discende verso la spiaggia della Lingua, attraverso una stretta gradinata in pietra.
Ma l’obiettivo non è andare lì, bensì fermarsi dopo appena cento metri di passeggiata ed entrare in una zona posta sulla destra, denominata “Casale Vascello“
Casale Vascello
Quando la pressione dei Saraceni cominciò ad allentarsi, gli abitanti di Procida iniziarono ad abitare nelle zone esterne a Terra Murata ed è proprio per questo motivo che probabilmente nacque Casale Vascello.
È un agglomerato di abitazioni tipiche procidane sia per architettura che per colore, intorno ad uno spazio simile ad una piazza, utilizzato spesso per eventi soprattutto in concomitanza della Capitale della Cultura 2022.
L’accesso a questo storico quartiere dell’isola non è molto ampio e la motivazione è sicuramente dovuta a motivi di difesa per l’epoca.
Centro
Lasciando la parte più alta e più ad est dell’isola e andando lungo le strade che dall’alto guardano prima la costa della Corricella e poi della Chiaia, si va verso quello che è il centro, ovvero la zona di Sant’Antonio, cioè dove sorge l’omonima chiesa. Da lì bastano pochi minuti a piedi per raggiungere qualsiasi punto nell’intento di visitare Procida.
In questa zona ci sono due discese con gradini che conducono alla spiaggia della Chiaia (che non va confusa con quella della Chiaiolella). E’ uno stretto ma lungo tratto di costa molto tranquillo e ideale per un bagno al mare. Dal belvedere di via Pizzaco la si può ammirare tutta fino alla zona rocciosa che la divide dalla Corricella.
Pozzo vecchio
Una delle discese verso la spiaggia della Chiaia si trova in un incrocio importante del centro di Procida, che si chiama l’Olmo. Da qui possiamo raggiungere le altre zone dell’isola. Infatti imboccando via Flavio Gioia e percorrendola tutta, si taglia l’isola fino a raggiungere l’altra costa, cioè quella che affaccia verso ovest, dove si trova la spiaggia del Pozzo Vecchio.
Questa spiaggia è in prossimità del cimitero, che va costeggiato per raggiungerla. E’ nota anche come “Spiaggia del Postino” perché teatro delle riprese del famoso film di Massimo Troisi.
Se vi piace crogiolarvi al sole questa è la spiaggia perfetta, perché pur restando in ombra alle prime ore del mattino, poi il sole vi resta fino al tramonto. E’ principalmente libera ma c’è anche un bar con i servizi basilari.
Da qui è possibile raggiungere anche la spiaggia di Punta Ottimo, dalla quale è slegata per un tratto di scogli, oppure se amate camminare, più a nord ci sono capo Bovio e le rocce del faro di Procida.
Marina della Chiaiolella
Se invece dall’incrocio dell’Olmo proseguiamo verso via Giovanni Da Procida, arriviamo alla Marina della Chiaiolella e anche qui ci sono un bel po’ di cose da vedere nell’intento di visitare Procida.
Innanzitutto la marina stessa, cioè il porticciolo turistico molto caratteristico e perfetto per degustare qualcosa in prossimità del mare, in quanto non mancano bar, pizzerie e ristoranti.
In prossimità del porticciolo c’è la spiaggia della Chiaiolella, stretta e in linea con la strada, quindi se non amate percorrere discese e gradini questo è il posto che cercate.
Un po’ più a nord lungo la costa est c’è un’altra spiaggia, nota come spiaggia di Ciraggio, simboleggiata dai cosiddetti faraglioni di Procida, due grossi massi a ridosso della spiaggia.
Natura
Dal punto di vista naturalistico e sopratutto vulcanologico, Procida ricopre un importante ruolo in un contesto come il golfo di Napoli che in quanto a zone vulcaniche ha tanto da offrire.
Infatti guardando l’isola dall’alto si possono notare quattro insenature, Vivara, Solchiaro, Terra Murata e Pozzo Vecchio, che corrispondono a quattro antichi crateri.
Se amate percorsi naturali e di trekking, i dintorni della Chiaiolella sono quelli più inerenti a questo tipo di attività. Infatti poco distante c’è la penisola di Solchiaro, percorribile attraverso una strada che consente un itinerario circolare e mostra diversi scorci davvero unici.
E poi ovviamente c’è l’isolotto di Vivara, del tutto disabitato e riserva naturale, è collegato all’isola da uno stretto ponte. Da ritrovamenti archeologici sembra essere stato abitato anticamente dai greci.
Siccome non è sempre accessibile, per visitare Vivara è sempre bene informarsi prima. Ci sono itinerari con guide naturalistiche che vi faranno apprezzare questo luogo davvero unico.
Dove alloggiare
Considerare una zona migliore delle altre da scegliere quando si tratta di visitare Procida, dipende ovviamente anche dal periodo, perché d’estate magari si preferisce stare più a ridosso delle spiagge. Ma questo in generale non è un problema perché l’isola è davvero piccola e non si è mai troppo lontani dal mare.
Per questo motivo io consiglio la zona che va da Marina Grande, alla Corricella e poi verso il centro. Perché questa parte dell’isola ritorna comoda per diversi motivi.
Si è vicini un po’ a tutto, soprattutto a diversi luoghi da visitare come ad esempio Terra Murata. Non si è lontani da luoghi molto frequentati la sera nel caso vogliate fare una passeggiata o fermarvi ad un ristorante o un bar ed avere più scelta tra questi.
Infine si è anche abbastanza vicini al molo dove partono e arrivano aliscafi e traghetti, così da non dover fare troppa strada con valige e borse sia all’arrivo che alla partenza.
Nell’anno di Capitale Italiana della Cultura, non è stato per niente facile trovare camere ed appartamenti, a meno che non vi si è mossi anzitempo.
Nel mio caso ho avuto fortuna grazie alla disdetta di una prenotazione per una casa tipica procidana nei pressi di via Principe Umberto, a meno di 100 metri da piazza dei Martiri. Un luogo a dir poco perfetto e vicino a ciò che mi interessava, inoltre comodo anche con bambini piccoli. (contattatemi se vi servono info a riguardo)
Dove e cosa mangiare
Luoghi tipici dove mangiare a Procida non mancano in nessuna zona dell’isola. Ovviamente in zone come Marina Grande, la Corricella e Chiaiolella se ne trovano di più e possono essere un tantino più cari, ma non tantissimo rispetto alle altre zone.
In termini di qualità le differenze sono poche o quasi nulle e magari sono più relative ai vostri gusti che alla bontà del piatto.
Ovviamente si mangia pesce, soprattutto il pescato del giorno, che ritroviamo sia nei primi che nei secondi. Che siano spaghetti, linguine o paccheri poco importa, l’importante è che nel piatto ci siano frutti di mare, crostacei o qualche altra prelibatezza simile. Sempre presente anche la frittura di pesce oppure calamari e seppie imbottite sul sugo di pomodorini.
E la pizza? Ha senso mangiarla a Procida?
Direi di sì. Certo non è ai livelli di quella del centro di Napoli, ma è sicuramente buona e può essere un’opzione valida.
Per quanto riguarda i vini c’è una vasta scelta che viene da tutto ciò che di buono ha da donare la terra campana. Oltre a quelli provenienti dall’Irpinia o dall’area vesuviana, ci sono i più vicini flegrei come ad esempio la falanghina, ma anche la biancolella ischitana sicuramente non può mancare.
Infine, ma non per bontà, ci sono dolci, dessert e similari. Qui fa da principe il limone procidano, utilizzato per la nota lingua di bue di cui già vi ho parlato, così come per la delizia al limone, per le granite e i gelati, etc.
Come spostarsi
Iniziamo col dire ancora una volta che per visitare Procida si possono utilizzare semplicemente le nostre gambe, perché una volta trovato un posto strategico e centrale per il pernottamento, tutto è a circa 1km o poco più di distanza.
Per quelli più sportivi, che vogliono ridurre i tempi di spostamento o magari non pernottano sull’isola ma la visitano in una sola giornata, consiglio il noleggio bici.
Che sia quella muscolare o quella elettrica dipende dalle proprie necessità. L’isola di Procida è tutta pianeggiante escludendo Terra Murata, quindi è un mezzo perfetto da utilizzare per girarla tutta.
Più volte l’ho visitata in questo modo con persone che abitualmente non utilizzano la bici ed è andata benissimo.
Ma se nemmeno la bici fa al caso vostro e volete utilizzare i mezzi pubblici, nella zona dell’imbarco traghetti c’è il capolinea dei bus che girano sull’isola. In genere il biglietto è di 2€ a corsa, ma da aprile 2022 sono gratuiti e vi rimando al sito ufficiale dell’EAV per dettagli su corse e orari.
E voi? Ci siete già stati a Procida? Per l’anno 2022 o anche in altre occasioni?
Raccontatemi la vostra esperienza e non esitate ad aggiungere altre informazioni nei commenti!