Visitare Bergamo in mezza giornata
Una giornata di quelle da restarsene a casa…troppo fredda per essere maggio, ventilata e soprattutto tanta pioggia. Nonostante tutto ciò, Bergamo mi ha stupito tantissimo! Una città ricca di cose da vedere, da visitare, in cui passeggiare con piacere (anche con la pioggia) e poi quella zona alta dove si potrebbe restare ore a guardarsi intorno senza mai stancarsi.
Ho visitato Bergamo in mezza giornata, quindi non mi sono soffermato sui musei o su zone limitrofe, ma solo sul centro storico e la città alta. Ci sono arrivato in treno quindi non saprei dire quanto sia comodo o meno con l’auto, relativamente a strade e parcheggi, però la stazione è proprio in centro quindi partendo da lì si può girare tutto il centro storico e la città alta a piedi, prendendo al massimo la funicolare per evitare la “scalata”.
Dalla stazione, la prima strada da percorrere è quella intitolata al papa bergamasco, cioè papa Giovanni XXIII, nato a poche decine di km dalla città. E’ una strada con larghi marciapiedi e molti negozi, quindi piacevole da percorrere. Dopo alcuni metri dall’inizio della strada, c’è il Piazzale degli Alpini, mentre alla fine della strada, sullo stesso lato destro, c’è la Chiesa Prepositurale di Santa Maria Immacolata delle Grazie. Vale sicuramente la pena entrarci. E’ la nuova chiesa costruita dopo aver distrutto quella antica nella risistemazione urbanistica dell’800. Conserva ancora qualche affresco della vecchia chiesa e il chiostro.
Cosa fare usciti dalla chiesa, davanti al grande spazio dove svetta la torre del Monumento del Partigiano? Guardarsi intorno per capire come proseguire non aiuta molto. E’ un incrocio con strade multiple e ognuna sembra essere una strada principale.
La mia fortuna è arrivata grazie ad un pannello di quelli installati per info turistiche, in particolare di Visit Bergamo, che suggeriva un itinerario da percorrere in 12 ore per vedere gli aspetti più interessanti della città, sia bassa che alta. Un percorso circolare che sale la collina e riscende dall’altra parte per ritornare nuovamente in quell’incrocio dopo un paio d’ore. Sembrava fatto apposta per me, che potevo percorrerlo in meno di 12 ore saltando gli ingressi ai musei.
Ma prima di iniziare questo percorso della città bergamasca, due parole vanno spese per il luogo in cui ci troviamo. E’ il Centro Piacentiniano di Bergamo, dove un tempo si svolgeva la fiera e ancora oggi resta il centro nevralgico della città, luogo di incontri, eventi e shopping lungo il cosiddetto “Sentierone”, un viale alberato che passa tra un bellissimo quadriportico e il teatro Donizetti, terminando davanti all’ingresso in via Torquato Tasso, dove inizierà il mio itinerario.
Via Torquato Tasso va percorsa tutta, dal Palazzo della Provincia, fino alla chiesa del Santo Spirito. Anche qui vale la pena entrare, a dispetto della facciata lasciata ancora grezza, l’interno è molto bello e mostra l’arte rinascimentale bergamasca.
All’uscita della chiesa si incrocia la stretta, ma carinissima, via Pignolo, lungo la quale non si puo’ fare a meno di ammirare le facciate caratteristiche delle abitazioni in colore giallognolo che sovrastano un lungo porticato…mi hanno ricordato vagamente i borghi della Liguria.
Su via Pignolo ci sono la chiesa di San Bernardino e il museo Bernareggi, si trovano dopo l’incrocio con via Verdi, dove la strada inizia ad aumentare la pendenza in salita. Giunti alla prima biforcazione, dove c’è anche una fontana, si gira a destra su via San Tomaso dove in fondo si trova il GAMeC (Galleria d’Arte Moderna) e l’Accademia Carrara. Due complessi museali che rispettivamente vantano opere di artisti come De Chirico e Kandinsky l’una e Botticelli, Raffaello e Mantegna, l’altra. Assolutamente da visitare se avete qualche ora in piu’ a disposizione e se ovviamente siete appassionati di storia dell’arte.
Dall’Accademia Carrara alla città alta è più vicino di quanto ci si possa aspettare…basta salire, o forse “scalare”, la viuzza che parte proprio di fianco all’edificio della pinacoteca e dopo pochi minuti si arriva davanti a Porta S. Agostino. Una volta fatto ingresso nella città alta, ci sono tantissime indicazioni su cosa poter vedere e quali vicoletti percorrere.
Ho continuato lungo le mura veneziane, scorgendo ogni tanto il suggestivo panorama sulla città bassa, poi ho imboccato una delle stradine ripide che sulla destra si dirigono verso la zona centrale del borgo.
Si passa prima per piazza Mercato delle Scarpe, dove c’è anche la stazione della funicolare per scendere verso la città bassa e da lì continuando a salire si giunge alla piazza Vecchia, luogo cruciale della città alta. La passeggiata è lenta non solo per le stradine ripide ma anche per le loro interessanti caratteristiche, che spesso “costringono” una piacevole sosta per osservare, leggere, scattare foto.
La piazza Vecchia è ampia e molto bella, ma non è tanto questo che stupisce, bensì ciò che si osserva oltrepassato il porticato in fondo alla piazza, quello del Palazzo della Ragione. In pochi metri c’è l’accesso a quattro edifici a dir poco monumentali, cioè il Battistero, Cappella Colleoni, la Basilica di Santa Maria Maggiore e il Duomo…tutti vicini? Sì! L’uno attaccato all’altro!
Inutile parlarvi dei dettagli artistici interni, magari travestendomi da storico dell’arte che non sono, ma sicuramente vi invito ad entrare in tutti e quattro gli edifici perchè a prescindere dalla vostra cultura sull’arte, rimarrete a bocca aperta per l’oggettiva bellezza dei luoghi.
Dopo tanto camminare e, nel mio caso anche tanto inzuppato, è necessaria una sosta culinaria. Sotto ad un portico di piazza Mercato delle Scarpe trovo un take away col nome di “PolentOne”, a quanto pare un franchising locale, che prepara la polenta in tutte le sue varianti. Non so come sia la polenta in altri ristoranti e osterie della Lombardia, ma quella al sugo di chinghiale a me è piaciuta molto.
Dopo il break ricostituente, scendendo (eh sì, finalmente si scende!) si giunge alla porta di San Giacomo, attraverso la quale si esce dalla città alta. Anche in questo caso se si preferisce, si può utilizzare la funicolare.
Il paesaggio sulla città moderna da questo punto è molto suggestivo, così come la discesa lungo via Sant’Alessandro. Una strada coi ciottoli che va verso il centro. Non è breve ma molto piacevole perché tranquilla e da l’aria di essere molto lontana dal caos del centro, cosa che invece non è vera.
La lunga strada tremina dinnanzi alla chiesa di San Leonardo, dove inizia via XX Settembre, strada dello shopping di Bergamo, che conduce fino al monumento di Vittorio Emanuele e quindi a seguire, quello del Partigiano, luogo in cui termina l’itinerario.
Una bella esperienza quella di Bergamo, che potrebbe essere bella anche se ripetuta d’estate, per ammirare il panorama illuminato la sera o anche in inoltrato inverno, quando i tetti sono coperti dalla neve.
L’aspetto interessante è dato dal fatto che si presta in modo ottimale a chi visita quella zona della Lombardia. Essendo visitabile in breve tempo e collegata bene sia con Milano che con la zona dei laghi, puo’ essere una tappa intermedia in un tour a della zona.
Nel mio caso infatti è stata la tappa intermedia tra Lecco e Monza, in un tour circolare, tutto in treno, che prevedeva anche il lago di Como e Milano.