Viaggio lungo la Route 66 – Tutte le info che stai cercando
Avete mai pensato di partire per attraversare gli Stati Uniti da est ad ovest, in viaggio lungo la Route 66?
Se ci avete già fatto un pensierino o è il vostro sogno nel cassetto, allora prendete appunti, perché in questo articolo vi darò qualche dritta su come organizzare il viaggio.
Perchè percorrere la Route 66
A mio parere, la Route 66 fa parte di uno di quegli itinerari in cui la parola “viaggio” raggiunge l’apoteosi, perché raccoglie in se tutte le sfaccettature che contraddistinguono un viaggio intenso e interessante.
Il percorso, di quasi 4000 km, cambia frequentemente in paesaggio e caratteristiche sociali, cambiano gli accenti, le tradizioni, la tipologia di città. Soprattutto è simbolo di un periodo importantissimo nella storia dei luoghi che attraversa, mostrando uno spaccato degli USA che ne lascia comprendere virtù e difetti, spesso meno evidenti nelle grandi metropoli.
Un viaggio lungo la Route 66 non si può improvvisare, perché improvvisandolo si rischia di non capirlo, di non afferrare il significato di tutto ciò che ci si ritroverà davanti agli occhi.
Percorrere la Route 66 senza conoscerne la storia, potrebbe risultare una sterile strada con stazioni di servizio abbandonate, distese di campagne, zone desertiche e inutili negozi di oggetti datati dove all’esterno ci sono scheletri di auto arruginite.
Allora proprio per questo, nei mesi prima di partire, bisogna documentarsi, leggere libri, testimonianze, conoscere ad esempio cosa sia stata la “Beat Generation” e il periodo del “Dust Bowl”, come sia cambiata nel tempo e cosa è accaduto con la nascita delle attuali Interstate. Infine bisogna studiarsi bene la mappa, dato che il percorso non è sempre ben segnalato, a volte si unisce all’Interstate, altre ancora diventa sterrato, in alcuni tratti è addirittura piastrellato.
Il vostro amato navigatore GPS o il google maps di turno potrebbero diventare inutili in molti tratti e allora ecco che dovrete cacciar fuori mappe cartacee, appunti e libri, andando indietro nel tempo, quando in viaggio i moderni sussidi digitali non esistevano ancora.
Ma andiamo nello specifico, trattando punto per punto l’organizzazione del vostro viaggio sulla Mother Road…chiamata così per la prima volta nel 1939 da John Steinbeck nel suo libro The Grapes of Wrath, noto in Italia come Furore.
Periodo
Il periodo migliore è sicuramente quello che va dalla tarda primavera agli inizi dell’autunno, con maggio, giugno e settembre come mesi preferibili. A luglio ed agosto in alcuni stati potreste trovare molto caldo, ma non escludete questi due mesi a prescindere, perché ad esempio nel mio caso ho percorso la Route 66 nelle prime due settimane d’agosto ed è vero, ho trovato molto caldo nella zona del New Mexico e Arizona, ma nulla di impossibile da sopportare. L’importare è avere sempre con se acqua ed evitare di intraprendere lunghi percorsi a piedi nelle ore di punta. Quindi se vorreste considerare un viaggio lungo la Route 66 come opzione per la vostra vacanza estiva, si può fare!
Da solo o in compagnia
A mio parere la Route 66 va percorsa in compagnia per diversi motivi. Innanzitutto per il piacere di condividere il viaggio con altre persone, poi perché si risparmiano un bel po’ di soldi con auto e pernottamenti e inoltre perché ci si può alternare alla guida.
È importante però andarci con chi non diventi poi un intralcio al viaggio. La Route 66 non presuppone chissà quali prestazioni avventuriere o di sopravvivenza, ma si tratta comunque di un viaggio a tappe nelle quali si trascorre molto tempo in auto e non si dorme in alberghi lussuosi o resort. Spesso bisogna arrangiarsi, scontrarsi con le condizioni meteo o con qualsiasi imprevisto possa prevedere un viaggio in auto.
Quindi se i vostri compagni di viaggio sono avvezzi alle vacanze multi confort all inclusive, giornate intere sotto l’ombrellone e pranzi nei migliori ristoranti alla moda, contate fino a dieci prima di partire con loro, perché anche se nell’organizzazione li vedrete così presi dall’entusiasmo del sogno americano, potrebbero iniziare a rompere già dopo la prima tappa in auto.
Volo
Una volta stabilito periodo e compagni, il primo passo da fare è la prenotazione del volo. La destinazione è Chicago, che si riesce a raggiungere facilmente con diversi voli dall’Italia, diretti e non.
I prezzi non sono low cost, ma prenotando con qualche mese d’anticipo si riesce a trovare qualcosa a costi decenti. Il mio consiglio è di iniziare a monitorare i voli già 8-9 mesi prima e di prenotare almeno 5-6 mesi prima della partenza, anche perché dopo il volo c’è ancora tanto da fare e protrarre tutto all’ultimo minuto sarebbe uno stress inutile, con un’alta probabilità di spendere molto di più non solo per i voli, ma anche per i pernottamenti e il noleggio auto.
Dall’Italia esistono diverse compagnie che effettuano voli diretti da Roma – Chicago e Los Angeles – Roma. Altrimenti si possono considerare voli con uno scalo, che spesso hanno prezzi minori. I prezzi di a/r con arrivo a Chicago e partenza da Los Angeles mediamente si aggirano tra i 500€ e i 1000€, ovviamente prenotando in anticipo.
Un’altra opzione che solitamente permette di risparmiare è quella del volo a/r per Chicago, aggiungendo un volo interno Los Angeles – Chicago. Questo perché magari si può usurfuire di un’offerta della compagnia di volo, che tiene conto della tratta Roma – Chicago e quindi l’aggiunta del volo interno negli USA che ha sempre un prezzo abbastanza irrisorio.
Ultimo dettaglio importante per i voli è la chiusura delle valigie da imbarcare. Se volete chiuderle con sicurezza non potete utilizzare ne catenacci classici, ne chiusura con codice della valigia, ne altre procedure del genere che non siano un lucchetto TSA, cioè un lucchetto che la Transportation Security Administration possa aprire per eventuali controlli. Sempre più sono le valigie che ormai includono quel tipo di chiusura, se non dovessero averla, allora acquistate un lucchetto TSA. Si trova facilmente a pochi euro anche online.
Assicurazione
L’assicurazione, in particolare quella sanitaria, è di massima importanza per un viaggio all’estero e ancora più negli Stati Uniti, dove anche una piccola prestazione medica potrebbe costarvi più dell’intera vacanza.
Ci sono tante compagnie assicurative che propongono prezzi bassi, solitamente circa 100€ a persona, dando la massima copertura possibile. Nelle mie esperienze negli Stati Uniti, ma non solo, ho sempre utilizzato Columbus, combinando un ottimo prezzo con una buona copertura, ma sono gli unici aspetti sui quali posso darvi un parere, perchè fortunatamente non ho mai dovuto utilizzarla e quindi non saprei dirvi come si sono comportati nel momento di necessità.
Nel prenotare fate occhio anche alla franchigia, cioè a quei soldi che dovreste versare voi nel caso di problematiche dove interverrà la copertura assicurativa e anche all’immediato o meno pagamento senza che dobbiate anticipare soldi. Ultimo consiglio, soprattutto se non siete molto avvezzi con l’inglese, assicuratevi che abbia un contatto attivo h24 anche in italiano.
Inutile ricordare che i documenti dell’assicurazione vanno portati con se, in modo da averli a portata di mano in caso di bisogno.
Visto e documenti
Per andare in USA è necessario compilare l’ESTA, cioè l’Electronic System for Travel Authorization. In pratica si compila un form di domande sul sito ufficiale e si richiede l’approvazione. La risposta arriva in poco tempo via mail con un codice da portare con se per documentare l’avvenuta procedura. Considerando questi tempi di approvazione, richiedetela almeno qualche giorno prima della partenza, se qualche settimana prima meglio ancora. Nel richiederla è necessario avere già prenotato un volo di ritorno ed essere in possesso di un passaporto con chip integrato, cioè quelli rilasciati in Italia a partire dal 2006.
L’ESTA è obbligatoria per andare negli Stati Uniti e permette di restare lì fino a tre mesi continuativi. Non avere con se l’ESTA significa non poter nemmeno salire sull’aereo diretto in USA. La validità è di due anni, quindi in quel lasso di tempo si può ritornare utilizzando lo stesso codice. Il costo è di circa 10€ (dipende dal cambio).
Fate occhio ad utilizzare il sito ufficiale, non pochi sono finiti su altri siti spendendo a loro insaputa una cifra maggiore.
Oltre all’ESTA, durante il volo vi sarà consegnato un piccolo modulo da compilare, relativamente al passaggio doganale. Non dimenticatelo allo sbarco perché dovrete presentarlo ai controlli aeroportuali.
Auto, patente e benzina
In un viaggio lungo la Route 66 l’auto non è un mezzo ma una compagna di viaggio. La scelta dell’auto è un aspetto importantissimo, perché gran parte della giornata la trascorrerete al suo interno e la buona riuscita dell’intero viaggio dipende ampiamente anche da questa scelta.
Quale scegliere? Sicuramente non una piccola utilitaria e nemmeno una poco spaziosa, sia in termini di interni che di bagagliaio, soprattutto se siete più di due viaggiatori. Non pensate cose del tipo “ma tanto siamo solo in due, i bagagli possiamo poggiarli anche sul sedile posteriore“…assolutamente no! Significherebbe mostrare a qualsiasi malintenzionato che avete bagagli in auto ogni volta che vi spostate e la lasciate parcheggiata in strada.
A mio parere e per personale esperienza, considerando anche il tipo di percorso che a volte permette entusiasmanti deviazioni su sterrato, le auto più comode sono fuoristrada o SUV, così da guidare senza problemi anche sul fondo accidentato. Se non avete intenzione di percorrere sterrato allora anche una berlina potrebbe andar bene.
La prenotazione è meglio farla prima di partire e subito dopo il volo. E’ necessaria la carta di credito intestata a chi effettua il noleggio e ci sono diversi siti come enoleggioauto.it, rentalcars.com e altri (che spesso poi di fatto coincidono), dove si possono valutare le diverse offerte proposte da più compagnie…un pò come fate su trivago per i pernottamenti. Altrimenti si può andare direttamente sul sito della compagnia che vi interessa.
Al costo totale si aggiungerà la tassa di drop off, cioè di consegna, dovuta al fatto che ritirate in un luogo e consegnate in un altro. Un costo extra che si aggira intorno ai 500$.
Importante valutare cosa vi offre il noleggio in termini di servizi opzionali. Spesso si trovano offerte con conducente aggiuntivo (altrimenti dovrà guidare solo quello dichiarato), oppure pieno di gasolio gratis, sedile per bambini nel caso ne aveste bisogno, dispositivo GPS, etc. Sul conducente è bene ricordare che deve avere 21 anni compiuti, altrimenti si paga qualcosina in più.
Altro aspetto importante è capire qual è la copertura assicurativa dell’auto e la franchigia a vostro carico in caso di guasti/incidenti, oltre agli eventuali contatti in caso di necessità. In pratica è lo stesso discorso che facevo prima per l’assicurazione sanitaria.
Per la patente è un lungo discorso che sembra non trovare mai una risposta. In molti sostengono che basta la patente europea, altri che serve quella internazionale.
In verità c’è un motivo per il quale si leggono/sentono diversi pareri ed è dovuto al fatto che in alcuni stati degli USA è richiesta, mentre in altri no. Relativamente ad un viaggio lungo la Route 66 è necessario avere la patente internazionale ad esempio in Arizona, in California, in Oklahoma, etc. Quindi non rischiate e anticipatevi a chiederla alla motorizzazione civile, dove vi sarà rilasciata al prezzo di circa 70€, valida per un anno.
Infine il carburante, in americano “gasoline” o spesso nella lingua di tutti i giorni lo sentirete chiamare “gas”. È risaputo che negli USA il carburante costa quanto l’acqua, quindi non sarà una spesa immane come in altri luoghi del mondo, ma è anche vero che le miglia da percorrere nel viaggio lungo la Route 66 sono tante e un SUV beve come un ubriacone alla sagra del vino.
Considerate circa 30$ in media per tappa, tenendo presente il costo del carburante e il consumo medio di un SUV o in generale di un’auto di grossa cilindrata. Valutate anche questo aspetto nella scelta dell’auto.
Pernottamenti
Su questo punto sarò spudoratamente sintetico e categorico…in un viaggio lungo la Route 66 si DEVE dormire in motel!
Il pensiero relativamente agli alberghi fatelo al massimo in caso di pernottamento in grandi città come Chicago, St. Louis, Oklahoma City, Los Angeles (ma anche in queste ho dormito in motel e ne sono felicissimo!).
Il motel è uno dei simboli chiave della Route 66. Ce ne sono tantissimi ed alcuni sono storici, le loro insegne al neon hanno fatto la storia della Strada Madre.
I prezzi variano abbastanza tra i motel di note catene nazionali (Super8, Motel6, DaysInn, etc) e quelli storici o a tema come il Wigwam, il Blue Swallow e il Big Texan. Nei primi ci aggiriamo su prezzi che sono in un range medio di 30-50€ a notte per camera doppia, nei secondi si sale a una media di 80-100€, tenendo conto di prenotare in buon anticipo. A dire il vero ho speso anche meno di 30€ a notte perchè nell’anno in cui ho percorso la Route 66 il cambio era molto favorevole all’€, quindi la spesa potrebbe essere molto diversa in anni diversi. Molti motel hanno il doppio letto queen size, quindi se si è in quattro si può anche risparmiare abbastanza.
Inutile dire che la scelta migliore sarebbe quella di dormire sempre in motel storici, ma se non volete spendere troppo potreste alternare o anche scegliere solo quelli low cost. Non perderete in ogni caso il gusto e il senso del viaggio. Anche al Super8 o al Days Inn la mattina tantissimi viaggiatori si affrettano a preparare le auto, i bagagli e consumano la ricca colazione inclusa nel prezzo, in un’atmosfera senza eguali al mondo.
Inoltre ai motel troverete anche ghiaccio e acqua gratis ai distributori, così da poter riempire sacchetti di plastica e avere in auto le bibite al fresco durante il viaggio.
Vi chiederete…”ma quindi bisogna prenotare in anticipo tutti i pernottamenti?“.
La risposta a questa domanda è sempre la stessa per ogni viaggio itinerante e dipende da tempi e disponibilità economica, quindi lo stesso sarà per il vostro viaggio lungo la Route 66.
Come già detto, l’ESTA richiede un volo di ritorno già prenotato, quindi la durata del viaggio è di per se stabilito in fase di prenotazione volo. Se tra il volo d’andata e quello di ritorno avete lasciato ampio spazio temporale e non avete problemi di disponibilità economica, allora non prenotate nulla e affrontate la Route 66 così come vi andrà al momento. Ogni giorno vi fermerete dove vorrete e dormirete laddove vi trovate…motel ce ne sono in abbondanza.
Sicuramente è un modo più libero di viverla, senza avere la necessità di rispettare la tappa fino al motel prenotato, ma allo stesso tempo ci sono anche dei contro. A volte è piacevole sapere di aver già la notte prenotata e non dover andare in giro per motel a cercare la camera libera o il buon prezzo.
Per questo si tratta di una scelta molto soggettiva.
Io preferisco prenotare anzitempo, così da risparmiare molto e utilizzare il tempo a disposizione la sera per visitare il posto, piuttosto che cercarmi la camera al motel dopo una giornata di viaggo in auto. Inoltre prenotando da casa comodamente seduto, posso leggermi recensioni e comparare anche le diverse soluzioni, cosa che potrei anche fare sul posto, ma con la necessità di una connessione internet e di una perdita di tempo abbondante.
Dove e cosa mangiare
Scegliere cosa e dove mangiare in un viaggio è di fondamentale importanza per capire e vivere a fondo il viaggio stesso.
Attraversare da una parte all’altra gli Stati Uniti in un viaggio lungo la Route 66 significa assaggiare tantissime pietanze diverse l’una dall’altra, legate a popoli di origine completamente diversa. Certo, le note catene di fast-food sono ovunque e in egual modo in tutti gli States, ma se volete assaggiare il vero cibo della Route 66 in base allo stato che attraverserete, allora bisogna andare oltre il diffuso fast-food o magari scegliere quelli tipici di quella particolare zona.
Dalle chicken-wings e il mais della zona nord est, alle pietanze messicane e latino americane di quella sud ovest e poi mica vogliamo perderci le migliori steak house del Texas o dell’Arizona?
Per questo argomento vi rimando al mio articolo su “Dove ho mangiato lungo la Route 66” per lasciarvi annotare alcuni di questi posti tra i più tipici e famosi.
Tappe & Mappe
Anche per le tappe si possono fare diversi discorsi, ma spesso molti viaggiatori della Route 66 dividono il tragitto in itinerari molto simili, sia perché si aiutano con gli itinerari di chi già l’ha percorsa, sia perché c’è chi preferisce concludere la tappa in motel storici o città note.
L’importante è non andare troppo di fretta o godersi il viaggio lungo la Route 66, quindi se consideriamo l’intera lunghezza di quasi 4000 km, direi che il limite dei quasi 400 km al giornoe quindi 10 giorni totali, non va assolutamente oltrepassato. Se proprio vogliamo prendercela con comodo, possiamo dividere le tappe tra i 250 e i 300 in media al giorno, così da impiegarci intorno ai 13 giorni totali, senza contare il tempo che volete trattenervi a Chicago prima di iniziare e a Los Angeles una volta arrivati.
Di seguito un esempio di come potrebbero essere divisi questi 13 giorni. Non è la stessa divisione del mio viaggio, sia perché ho percorso molti più km (percio’ non consiglio quella ripartizione) sia perché ho effettuato molte deviazioni per i parchi.
In questo itinerario ho considerato alcuni luoghi noti dove fermarsi la sera, come il Big Texan di Amarillo, il Blue Swallow di Tucumcari, il Wigwam a Holbrook e il Route 66 motel di Barstow. Tra il luoghi carini per pernottare ho aggiunto anche la cittadina di Williams in Arizona, che mi è piaciuta tantissimo. Se invece non vi interessa dormire nei motel più famosi, allora potrete essere molto più matematici nelle tappe e dividerle sommariamente in parti uguali. In tal caso però tenete conto che alcune zone sono molto più ricche di luoghi da visitare e altre meno, senza dimenticare inoltre che in alcune tappe si attraversano città molto grandi e quindi è necessario considerare un maggior tempo per visitarle.
Ultima cosa da analizzare sono le eventuali deviazioni. Ce ne sono tante da poter fare se avete tempo a disposizione. Ciò non significa perdersi la Route 66, perché la si può lasciare e ritrovare nello stesso posto per giungere al Grand Canyon (leggi il mio articolo qui) o alla Monument Valley (leggi il mio articolo qui) e quindi in tal caso la destinazione serale si sceglierà anche in base a queste scelte e potrebbe anche non trovarsi proprio sulla Route 66.
Intanto ecco una delle infinite possibilità di tappe in un viaggio lungo la Route 66:
- Chicago – Springfield 330 km
- Springfield – Rolla 330 km
- Rolla – Vinita 380 km
- Vinita – El Reno 320 km
- El Reno – Amarillo 370 km
- Amarillo – Tucumcari 185 km
- Tucumcari – Santa Fe 300 km
- Santa Fe – Gallup 350 km
- Gallup – Holbrook 200 km
- Holbrook – Williams 220 km
- Williams – Kingman 220 km
- Kingman – Barstow 370 km
- Barstow – Santa Monica 260 km
Bibliografia, discografia e filmografia
Con quest’ultimo punto torno al discorso iniziale, sul doversi documentare. E’ ultimo nella sequenza dell’articolo, ma non lo è per importanza, anzi è quello che in ordine cronologico forse antecede tutto.
Sono tanti i libri e i film che ci mostrano la storia di questa strada, prima, durante e dopo la sua attività di collegamento tra est e ovest degli USA. Attraversarla miglio dopo miglio significa in un certo senso rivivere storie e immagini che l’hanno caratterizzata, ma soprattutto rivivere la società e la storia americana prima e dopo la seconda guerra mondiale.
Il libro che più rappresenta il mito delle strade americane è probabilmente “On the road” di Jack Kerouac, massimo esponente di quella che fu la Beat Generation. Non parla solo della Route 66 ma non c’è dubbio che il viaggio in auto lungo le strade americane è uno dei protagonisti dell’intero racconto e il suo “the road is life” (la strada è la vita), riassume l’intero spirito non solo del narratore ma di un’intera generazione.
Strettamente legato alla Route 66 e al triste periodo del Dust Bowl è il libro “The Grapes of Wrath” (Furore) di John Steinbeck. Per la prima volta la Route 66 viene chiamata The Mother Road e il libro descrive le vicende di una famiglia in fuga dall’Oklahoma verso la California, proprio lungo la Route 66.
Come è noto, molti stati degli USA hanno confini ben delineati, spesso in linea retta, ma non è così per il primo confine che attraverserete, quello tra Illinois e Missouri. Lì è il fiume Mississippi a delinearne il passaggio e insieme ad esso la città di Sant Louis (ve ne parlo qui). In letteratura “Mississippi” significa Mark Twain e leggere i suoi libri ambientati sulle rive di quel fiume, vi lascerà ammirarlo con un occhio diverso.
DI libri da consigliare ce ne sarebbero ancora tantissimi, ma ce n’è ancora uno che non voglio esimermi dal consigliare perché mi è stato molto utile durante il viaggio, sia per informazioni sia per orientarmi. Si tratta del EZ66 di Jerry McClanahan, una sorta di bibbia nel viaggio lungo la Route 66. Ci sono mappe, curiosità e informazioni, in un simpatico formato con le descrizioni che che si alternano a disegni sketch di panorami e simboli della R66.
Si può acquistare online oppure lungo la Route 66. Inizialmente vi sembrerà difficile da interpretare e capire, ma una volta che vi sarete abituati, riuscirete ad orientarvi in modo pazzesco, traendone un immenso beneficio.
La Route 66 è però raccontata anche attraverso il grande schermo e la musica, anzi spesso questi due aspetti sono collegati, dato che molte canzoni hanno poi fatto da colonna sonora agli stessi film. Quindi impossibile non pensare a “Born to be wild”degli Steppenwolf o a “Willy Rogers’ Highway” di Kevin Welch, ma più di tutte a “Get your kicks on Route 66” di Bobby Troup interpretata magnificamente dai Rolling Stones.
I film per lo più hanno portato su pellicola le storie dei capolavori letterari di cui prima (utili magari per chi non ama leggere), ma ci sono anche quelli nati come tali, ad esempio “Easy Rider”, “Thelma & Louise” dove strade e motel diventano emblematici, se non protagonisti, poi c’è “Cars, motori ruggenti”, film d’animazione della Pixar ambientato totalmente sulla Strada Madre e della quale racconta e mostra la storia del passaggio prima-dopo l’arrivo dell’Interstate.
Dopo aver percorso la Route 66 sarà fantastico capire come John Lasseter, produttore Pixar, sia stato attento ad ogni dettaglio. Perché questa è la Route 66, quasi 4000 km di dettagli, ognuno con la sua storia, il suo significato, il suo ruolo nella vita degli Stati Uniti e di tutti quelli che hanno intrapreso un viaggio lungo la Route 66…
Articolo molto bello e dettagliato. Bello soprattutto il riferimento alla cultura cinematografica e letteraria. Ricordo anche uno dei primi film di Brad Pitt ambientato sulla Route 66 (“Kalifornia”).
Molto bella la guida a cui fai riferimento. E’ una guida illustrata?
Sì la EZ66 è illustrata con disegni sketch che mostrano alcuni angoli e simboli rappresentativi della Route66