Un weekend a Napoli: giorno 2
Dopo aver descritto come trascorrere il primo giorno di un weekend a Napoli, proseguiamo nel secondo giorno dei tre a disposizione.
Anche oggi iniziamo con una colazione tipica, dove al caffè potremmo accostare una fettina di pastiera napoletana o in alternativa prendere una sfogliatella riccia o frolla in base alla scelta del giorno precedente. Per il “dove” vale quanto detto nel giorno 1.
Alle ore 9 apre uno dei più grandi e importanti musei della città, poco lontano dalla zona visitata il giorno precedente. Parlo del Museo Archeologico Nazionale di Napoli, relativamente all’archeologia è il più importante in Italia e uno dei più importanti al mondo. Vale la pena visitarlo, occuperà solo un paio d’ore.
Dal Museo Archeologico ci dirigiamo verso il ponte della Sanità lungo via Santa Teresa degli Scalzi (a piedi in 10 minuti o in bus R4). Sul ponte c’è l’ascensore che porta giù nel quartiere Sanità, luogo che all’inizio del secolo scorso ha visto nascere una delle più grandi eccellenze partenopee di sempre: Antonio de Curtis, in arte Totò.
Si inizia proprio a piazza Sanità, dove oltre la bellissima Basilica, sono da visitare anche le Catacombe Paleocristiane di San Gaudioso (visita circa 45′). Continuando il percorso lungo via Sanità, troverete sulla destra prima Palazzo Sanfelice e poi una pizzeria, all’esterno della quale c’è una teca con le immagini di tre santi, San Vincenzo Ferrari, patrono del quartiere Sanità, Sant’Alfonso Maria de’Liguori, protettore del locale e Sant’Anna, a cui era devoto Sant’Alfonso. Nel 1951 la signora Concettina Flessigno Oliva preparava pizze fritte lì, fuori al suo basso e ancora oggi il pronipote Ciro prepara una delle migliori pizze della città.
Ora che in questo weekend a Napoli, anche la pietanza napoletana per antonomasia è stata assaggiata, continuiamo il tour per le strade del quartiere, discendendo via Arena della Sanità e poi via Vergini, attraversando uno dei mercati più antichi e autentici di Napoli. Quasi alla fine di via Vergini, sulla destra c’è Palazzo dello Spagnolo…il suo androne è una delle massime espressioni del barocco napoletano.
A pochi metri dall’edificio, via Vergini sfocia in piazza Cavour, poco più avanti del museo visitato in mattinata. Di fronte a voi c’è Porta San Gennaro, una delle quattro porte ancora esistenti della città antica di cui vi parlo nel mio articolo di #napolinside.
A questo punto lasciamo il centro storico per raggiungere la zona collinare. Quindi metro Museo linea 1 (quella accanto al Museo, non quella Cavour) e direzione Piscinola per scendere alla fermata Vanvitelli. Siamo al centro del Vomero, una delle colline di Napoli. A piedi (o col bus V1) in 15 minuti si raggiunge l’ingresso della Certosa e Museo di San Martino e di Castel Sant’Elmo.
Una volta raggiunto il piazzale dell’ingresso non soffermatevi davanti al panorama, sarà difficile ma vi garantisco che dall’alto del Castello è ancora più bello. Certosa, Museo e Castello chiudono alle 19.30 e la visita non dura tantissimo, da non perdere il chiostro, il grandissimo presepe settecentesco e le imbarcazioni del periodo Borbonico.
Conclusa la visita museale, concedetevi un pò di riposo sulle panchine frontali al panorama. Come vi accennavo nell’articolo del primo giorno di un weekend a Napoli, non c’è posto migliore di questo per capire il perché di quel nome “Spaccanapoli”. Dal panorama di San Martino quella stretta strada che a partire da Santa Chiara, spacca in due il centro storico è più che evidente.
Trattenendosi a Napoli qualche giorno in più sarebbe consigliato discendere la gradinata che da San Martino porta giù, col nome di Pedamentina. Vi ritrovereste poi a discendere lungo i vicoletti dei quartieri Spagnoli e a ritrovarvi in via Toledo, continuando per Spaccanapoli. Una lunga passeggiata nel cuore di Napoli, utilizzando una delle tante gradinate che dalle zone collinari portano al centro storico.
Per una tre giorni ci accontentiamo senza Pedamentina e visto che siamo in zona Vomero, vi consiglio di trascorrere qui la seconda serata di un weekend a Napoli. E’ sabato e il Vomero è ricco di negozi per lo shopping, bar e pasticcerie dove sedersi all’aperto e anche tantissimi pub che utilizzano leccornie partenopee accostate al classico hamburger, un esempio è la parmigiana di melanzane.
La linea 1 della metro e le funicolari che portano al centro sono attive fino a tarda sera…informarsi prima sull’orario preciso dell’ultima corsa, è sempre consigliato.