Route 66 – Un giorno nella città del vento
Se dico Route 66 e città del vento, o meglio “Windy City”, non ci sono dubbi, sto parlando di Chicago. Tanti la conoscono con questo appellativo, ma pochi forse sanno che probabilmente il vento c’entra ben poco e il soprannome sembra dovuto a motivazioni più politiche che meteorologiche.
Un giorno a Chicago significa dedicarci davvero poco…è una sorta di mordi-e-fuggi che non soddisfa l’appetito del viaggiatore, ma nonostante tutto, l’impatto veloce con la terza metropoli statunitense, lascia il proprio segno e si finisce per lasciarla con gli occhi innamorati.
Tanto per cominciare l’ipotesi sul soprannome sembra essere abbastanza veritiera, perché non è sicuramente il vento l’elemento preponderante in questa città o almeno non lo è stato in quella soleggiata e calda giornata della mia estate 2011.
Ci sono invece diversi aspetti e luoghi che non ho mai dimenticato della mia intensa giornata a Chicago…
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Lo Skyline
Raggiungere Chicago in auto, costeggiando la parte meridionale del lago Michigan, è qualcosa di particolarmente suggestivo. Una distesa di grattacieli sembra sbucare dal nulla e lascia incantati. La densità di alti edifici è impressionante, si parla di 240 grattacieli che superano i 100 metri di altezza, tra cui svetta l’imponente Willis Tower, circa 440 metri divisi in 108 piani e seconda in USA solo al nuovo World Trade Center di NYC*. Proprio per questo motivo risulta molto difficile evitare di passeggiare lungo le strade della metropoli senza avere lo sguardo che punta costantemente verso l’alto.
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Navy Pier
Una delle zone di Chicago dove si può godere maggiormente della bellezza dello skyline è proprio il lungo molo che si distende nelle acque del lago Michigan. Per accedervi si attraversa prima una carina zona verde formata dal Jane Addams Memorial Park e dal Polk Bros Park, dove non vi sfuggirà una delle tante installazioni artistiche, poi una passeggiata lunga circa 1km tra attrazioni, ristoranti, fast food, installazioni artistiche e banchi vendita vi immergerà sul Pier. Quando si giunge alla fine basta girarsi per ammirare l’intera città. Ho potuto apprezzare tutto questo di mattina e col cielo nuvoloso, non oso immaginare come possa essere bello la sera tutto illuminato.
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Lago Michigan
L’impatto che si ha col lago Michigan è un po’ strano perché si fa fatica a pensare che sia un lago e non un mare. Parliamo di una distesa d’acqua che in larghezza supera quella del mar Adriatico, poi aggiungiamoci il fatto che d’estate le spiagge che costeggiano il Lincoln Park sono affollate come quelle di Miami o di Santa Monica e quindi si puo’ intuire quanto possa sembrare un lago ai nostri occhi. Il piacere di passeggiare a piedi, in bici o anche con i roller lungo la ciclabile che costeggia il lago, è pari a qualsiasi lungomare. Alle spalle c’è il Lincoln Park, un vasto polmone verde dove rilassarsi e poter visitare gratuitamente lo zoo.
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Millennium Park
Penso racchiuda in se la stessa Chicago, pulito, curato ed emblema dell’architettura post-moderna della città. Molto bello lo spazio del J. Pritzker Pavillion e le due crown fountain towers, ma ciò che viene apprezzato maggiormente dai visitatori è “the bean” (il fagiolo), ovvero il Cloud Gate dell’artista Anish Kapoor che specchia nelle sue pareti tutto ciò che lo circonda. Vale la pena continuare anche verso Grant Park con il quale il Millennium Park confina.
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Willis Tower
Conosciuta anche come Sears tower, fino al 1998 è stato il più alto edificio al mondo. E’ aperta ai visitatori, i quali possono raggiungere il 103esimo piano e ammirare la città dallo Skydeck.
Dopo il corridoio di ingresso, si assiste ad un breve video che parla dell’edificio, poi si sale veloci con un ascensore che sembra un razzo e che ad ogni altezza raggiunta mostra in un monitor l’edificio del mondo parimenti alto. Lo Skydeck viene percorso in modo antiorario, sulla destra le vetrate panoramiche e sulla sinistra immagini storiche. Il fiore all’occhiello sono i balconcini tutti in vetro che danno sul vuoto.
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United Center Arena
Per gli appassionati di sport, in particolare del basket americano, lo United Center è il tempio dove per molti anni è stato adorato il “dio” Michael Jordan. In verità MJ ha iniziato a Chicago quando al posto dello United c’era il vecchio Stadium, ma il luogo resta quello e l’inaugurazione della nuova arena avvenne proprio nel periodo del suo primo ritiro dal basket. Per questo motivo all’esterno del palazzetto venne posta una statua che lo ritrae mentre vola per una schiacciata e su una targa la frase “The best there ever was, the best there ever will be” (trad. “Il migliore che ci sia mai stato, il migliore che mai ci sarà”). Nel 1995 M. Jordan ritorna sul parquet e questa volta è proprio quello dell’attuale United Center.
Nel visitare gli USA per la prima volta, si resterà stupiti di quanto siano grandi queste strutture e quanto siano frequentate.
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Magnificent Mile
L’ultima attrazione, ma non per importanza, che mi ha lasciato un caro ricordo di Chicago, è il Magnificent Mile (trad. Magnifico miglio). Una bellissima strada che in pratica è il prolungamento nord della Michigan Av. dopo il ponte sul Chicago river e termina quando incontra la Lake Shore. Negozi, ristoranti, bar e tanti alberghi lussuosi contraddistinguono la via dello shopping di Chicago sulla quale vale la pena spendere una passeggiata.
Queste sono quindi le principali attrazioni che ho apprezzato durante il mio brevissimo soggiorno nella metropoli dei Grandi Laghi. Chicago, come tante altre città (per non dire tutte), va girata a piedi sia di giorno, sia la sera, quando le luci dei locali e dei pub illuminano la River walk.
Lungo le strade del “Loop”, cioè del distretto finanziario, è forte e tangibile l’influenza che la musica e l’architettura hanno avuto nel passato e nel presente di questa città. Non va dimenticata l’importanza del blues (Chicago è la prima tappa della “via del blues” che conduce fino a New Orleans) e del jazz, della lirica, della musica house, nata proprio a Chicago. Chi resta più giorni può senz’altro trascorrere il proprio tempo anche in numerosi musei, gallerie e locali relativamente a queste argomentazioni. Un esempio è l’Art Institute su Michigan Av. nei pressi di Grant Park, o forse è meglio dire di fronte ad Adams St, cioè l’importante strada di Chicago dove inizia la Historic Route 66, il motivo fondamentale per il quale in quell’estate del 2011 mi trovavo a Chicago.
*dati Wikipedia