New York … New York …
Difficile parlare di New York, soprattutto quando è la tua città preferita, rischi di dire tutto e niente, di sembrare troppo di parte…non me ne vogliate, ma per questo primo articolo, voglio esserlo. Emozioni e non informazioni, in particolare quelle della prima volta…che non si dimentica più.
La mia New York è iniziata nel tardo pomeriggio piovoso di un’estate, quando al solito annuncio: “cabin crew ready for landing” ho pensato “ma sto davvero atterrando a New York????”
Una volta giù il continuo non è stato dei migliori. Lasciato l’aeroporto, alla Jamaica Station un tizio che credevo appartenesse ai servizi del trasporto pubblico mi ha scambiato il biglietto settimanale appena acquistato con quello di una sola corsa (esteticamente sono uguali), senza che io mi accorgessi di nulla. Quando ho reclamato alla stazione d’arrivo, il tizio in divisa panciuto mi ha guardato sorridendo e mi ha detto: “you’re in New York, man!”.
Intanto aria afosa giù alle stazioni della Subway e cella frigorifera all’interno dei treni. Una pazzia per la quale se non ti viene un infarto ti becchi in ogni caso un raffreddore.
Dopo il terribile impatto si esce in strada e, senza farsi troppi conti sul fuso orario, si finisce obbligatoriamente in una sola zona: Times Square.
Se siete viaggiatori minuziosamente organizzati e prima di partire vi siete fatti una lista di cose da fare e un programma da seguire, sappiate che quel programma salterà quasi immediatamente, perché se alla voce Times Sq. avevate segnato “andare al negozio di…” o “passare per…” o anche “scattarsi una foto vicino a..”, tutto farete tranne che quello. La prima volta a Times Square si passa per lo più con lo sguardo in su che gira a 360° perso tra i grattacieli, ve ne starete fermi su un marciapiedi a guardarvi intorno, portando lo sguardo dalle luci ai taxi, dal via-vai delle persone alle insegne luminose. Una persona che è per la prima volta a Times Square la riconosci subito grazie allo sguardo da ebete che assume.
A New York la vera attrattiva è probabilmente la strada
Le ampie Avenue, le stradine alberate del Village, i marciapiedi asfissianti di Chinatown, i tantissimi parchi. Capita spesso, o almeno lo è stato per me, che entri in un importante museo e ad un certo punto non vedi l’ora di uscire per stare in strada a girovagare. Ok, forse i musei di New York non saranno il Louvre e gli Uffizi, ma in ogni caso parliamo di nomi tra i più importanti al mondo e basta andarsi a guardare quali opere sono al MoMA o al MET o al Guggenheim per farsi un’idea.
New York è la città dove sembra di esserci già stato
E’ la prima e la più forte di tutte le sensazioni che ho avvertito (e non sono il solo). Angoli di strade, situazioni di vita quotidiana, panorami, che guardi per la prima volta pensando di aver già vissuto quella situazione. Il motivo probabilmente è cinematografico. Basta dare un’occhiata alla lista su wikipedia dei film ambientati a New York per capire il perché. La TV attraverso film, telefilm e video musicali, ci ha bombardato di immagini della Grande Mela, fino a mostrarcela in ogni suo metro. Andare a New York è come entrare tra le pellicole di uno dei tanti film.
A New York c’è aria di opportunità
Anche questa sensazione è molto comune quando si torna da NY. E’ qualcosa di non oggettivamente dimostrabile, anzi sarebbe da stupidi provarlo a fare, però di fatto questa sensazione nell’aria c’è ed è anche molto forte. Sembra che a New York si possa attuare qualsiasi idea venga alla mente. Di fatto per molti è stato così, per tanti altri no, ma probabilmente essere una persona che si dà da fare a New York prima o poi ripaga, sicuramente molto più che in Italia. Tornarci ogni 2-3 anni è un modo per vedere come la metropoli è sempre in continuo mutamento, ci sono tante zone rivalutate, altre totalmente cambiate o recuperate.
E’ una città bella tutto l’anno
Come si fa a scegliere il periodo per andare a New York? Bella domanda! Di inverno c’è il clima natalizio tra i più noti al mondo, con l’albero del Rockfeller Center, le luci di Dyker Heights e la neve a Central Park, in primavera e in estate c’è tanta vita per le strade. I parchi affollati con tantissime attività all’aperto, i famosi brunch, le passeggiate lungo i ponti, i tramonti su Manhattan da Brooklyn Bridge Park e poi c’è Coney Island! Infine l’autunno…cosa si va a fare a New York in autunno? Date un’occhiata ai colori che assume la Grande Mela in quel periodo, ad esempio le immagini del film Autumn in New York di Richard Gere sono uno spunto abbastanza chiaro. Allora possiamo già dire con certezza che a New York non si può andare una sola volta nella vita…ne servono almento quattro, una per stagione! Io purtroppo sono stato solo in una stagione, proprio nella “stagione” direbbe un napoletano, cioè d’estate e prima o poi tornerò in una diversa.
A New York non mi sento turista
Per quanto possa piacere un luogo, una città, una qualsiasi zona del mondo, se non è la tua città quasi certamente finisci per sentirti turista. Questa è una cosa che non mi va molto, perché soprattutto nelle metropoli amo confondermi e mischiarmi alle persone del posto. Ma prima o poi, per quanto tu possa sforzarti, il tuo essere turista viene fuori, per via della lingua, degli usi o per l’etnia di appartenenza. Un giapponese che passeggia per Roma lo individuiamo subito, basta notarne il viso.
Questo aspetto a New York non lo avverto per niente, perché il melting pot è così vario che non ci si può mai sentire ospiti. E’ un pò come passeggiare per il mondo intero restando in una sola città.
New York non è solo Manhattan
Gran parte dei turisti che giungono a New York passano il loro tempo solo o per lo più a Manhattan. Ciò non è del tutto un errore perché la maggior parte delle cose interessanti da vedere sono lì. Però non va assolutamente messo da parte tutto quanto non è Manhattan. Anche negli altri Boroughs, ovvero Queens, Brooklyn, Bronx e Staten Island, ci sono tantissime attrazioni interessanti, dal punto di vista sia storico, museale, sia per quanto riguarda parchi e divertimento. Nella mia seconda volta a New York ho dormito nella zona di Long Island nel Queens a ridosso del Queensboro bridge. I primi minuti sotto la pioggia e con la valigia che saltellava nelle pozzanghere, ho pensato ” che zona di m…bip!”, dopo qualche ora girovagavo incuriosito…il giorno dopo quasi non volevo andare a Manhattan, forse lo facevo solo per prendere quella bellissima linea 7 della metro che passa tra gli edifici. E non parliamo del Bronx, quando c’è la partita degli Yankees e una marea di gente passa a pochi passi da quei famosi “blocks” che tanto conosciamo nei film o a Brooklyn, dove è così bello perdersi tra le strade dei Brooklyn Heights fino ad affacciarsi sul bridge park e guardare lo skyline al tramonto.
Ecco il mio sfogo emozionale su New York…d’ora in poi qualche info su come visitarla che potrà esservi utile