Madrid, città monumental
L’immaginario collettivo pensa a Madrid come una città di movida, dove tapas e sangria accompagnano le giornate, dove fiumi di gente affollano piazze e larghe strade, con larghi marciapiedi o zone del tutto pedonali, dove l’aria ai tavoli dei bar e nei piccoli locali del centro è sempre festosa, dove giorno o notte che sia, non si smette mai di passeggiare e godere della città…
ebbene sì, mai come questa volta il signor “immaginario collettivo” ha proprio ragione!
Esaltare questo aspetto festoso, non significa sminuire la storia secolare di una città e del popolo madrileno, anche perchè non c’è nulla di male ad essere una città piena di vita, ma in ogni caso a Madrid arte, musei e storia non mancano. Allo stesso tempo è inutile prendersi in giro, il primo impatto con la città è di grande fiesta! e quest’aria accompagna il turista per tutta la permanenza nella capitale spagnola.
Saper di dover arrivare a tarda ora in una città, per quanto grande che sia, alla vigilia della partenza si pongono sempre mille domande. La metro sarà ancora aperta a quell’ora? Mi aspetterà qualcuno alla hall dell’albergo? E per mangiare? Troverò qualcosa aperto dopo la mezzanotte anche se siamo in giorni infrasettimanali?
Se state partendo per Madrid non fatevi di questi problemi. A mezzanotte di un mercoledì di fine settembre, Madrid si presentava come Napoli a mezzogiorno e chi conosce Napoli capirà bene cosa intendo in termini di affollamento. Metro aperta fino alle 2 di notte, luoghi dove cenare in piena attività lavorativa. Tutto questo non solo in strade e piazze principali, ma ovunque, almeno relativamente al centro.
Non venitemi a dire “Ma è normale! In ogni grande città è così!”…ne conosco tante di grandi città in cui la sera molte zone diventano meno popolate del Sahara e sembra di stare in un borgo di alta montagna.
I giorni seguenti sono un continuo passeggiare in lungo e in largo, perché a Madrid passeggiare è subliminale. Si rischia di percorrere decine di km senza accorgersene.
Le soste sono frequenti perché un costo della vità così basso, soprattutto sul food and beverage, spinge a fermarsi continuamente. Quindi ecco l’ennesima sosta ai tavoli dei bar all’aperto, per consumare l’ennesimo vassoio di tapas, accompagnato dall’ennesima caña, cioè una mezza pinta di birra. A pensarci si rischia di saltare i veri e propri pasti, tipo pranzo e cena, perché il continuo mangiare finisce per non mettere appetito poi negli orari clou.
Ma perché a piedi? Non c’è la metro?
La metro c’è e, come già detto, resta aperta anche per tanto tempo durante le 24 ore. Inoltre, oltre ad essere molto efficiente, è anche ben tenuta, pulita, sicura. Direi che esteticamente è una delle più belle metropolitane che abbia mai visto.
Ma se anche voi in cuor vostro, amate le metropolitane come quella di New York, di Parigi, di Berlino, dove oltre al via vai dei treni e agli ambienti a volte sporchi o fatiscenti, c’è proprio una vera e propria vita parallela sotterranea, affollata di gente e di bar, negozi, artisti di strada, allora vi piacerà meno e preferirete stare all’aperto.
Il meccanismo dei ticket non è differente dalle altre città, ma risulta complicato capire come oraganizzarsi e quale ticket conviene acquistare. Quella cosa della card e di dover selezionare la fermata nell’acquisto, onestamente mi è stato poco chiaro e ci ho fatto un po’ a botte all’inizio. Tanto che al ritorno ho continuato a studiarmi le varie tipologie di ticket per avere le idee più chiare (ve ne parlerò in un articolo dedicato con dettagli sulla visita a Madrid)
A proposito di visita…quanto può durare una visita a Madrid che possa soddisfare abbastanza e lasciar vedere zone e monumenti principali della città?
Madrid, intesa come centro storico e quindi zona col maggior numero di attrazioni, è visitabile senza corse anche in tre giorni pieni e senza dover entrare e uscire dalla metro. Basta una passeggiata di circa mezz’ora per passare da un lato all’altro del centro.
La differenza tra i vari quartieri non è così netta come ad esempio accade a Berlino o a New York (clicca sulle città per leggere il mio articolo di #travelemotions), ma è un cambiamento graduale e alcuni non differiscono di molto. Salta all’occhio la cura degli edifici, di come siano tutti ricchi di dettagli estetici, come se ogni palazzo fosse un pezzo storico della città e in realtà, a dirla tutta, spesso lo è veramente.
Ma a passeggiare sempre ci si può stancare e per quello ci sono i parchi. Madrid ha tante aree verdi e un pomeriggio al Buen Retiro in zona musei, ci sta tutto. Tra l’altro è risultato essere davvero un capolavoro, perchè le aree verdi si alternano alle strutture, ai bar e ai chioschi e poi c’è il laghetto artificiale…volete lasciare Madrid senza fare un giro in barca come se foste in un Central Park lake in miniatura?
In alternativa c’è tanto verde sulle sponde del Mazzanarre, dal Palazzo Reale fino a sud dove c’è il Madrid Rio. Quest’ultimo è un tratto della vecchia autostrada, riqualificata e resa area verde, simbolo di ecosostenibilità urbana.
Ma il Madrid Rio inizia a saper di periferia e a Madrid riesce davvero difficile allontanarsi dal centro per troppo tempo. Negli stessi musei si da poco più che uno sguardo, tra una Guernica e un Caravaggio, magari nel tardo pomeriggio quando si entra anche gratis e ci si fa bastare quelle due ore, cercando di trovare una spiegazione sul perchè si può fotografare un’opera di Dalì e non la Guernica.
Qualche ora va via anche al Santiago Bernabeu, perchè il tempio del calcio spagnolo difficilmente non suscita quel minimo di curiosità e finisce per essere incluso nella lista musei da visitare. Certo lo so che uno stadio non è un museo, ci mancherebbe, ma ci sono più coppe al Bernabeu che quadri al Reina Sofia, quindi finisce che la curiosità è ripagata enormemente dopo il tour, quando si esce credendosi ormai tifosi del Real e quasi dimenticando che l’ingresso è costato 25€ (più eventuali extra facoltativi)!
E i mercati? Vogliamo parlarne? Ce ne sono tanti, da quelli popolari a quelli diventati meta turistica, come il San Miguel. Perdersi il San Miguel a Madrid sarebbe come perdersi i Campi Elisi a Parigi o Times Sq a NY.
Ma a parte questi break di visite sparse, il turista a Madrid finisce in ogni caso nella babilonia del centro, passando e ripassando per la Gran Via, Plaza Mayor e Puerta del Sol, continuando a passeggiare e a godersi quelle strade intasate di gente che allegramente trascorre le giornate a mangiare a bere anche di notte. Un churros con la cioccolata calda da San Ginés è lì ad aspettarvi h24, se non lo assaggerete sarà solo ed esclusivamente colpa vostra!
Per questa grandezza di Madrid in tutte le sue cose, dagli edifici alle strade, dai parchi alla vita rilassata dei suoi abitanti, dalla movida agli impianti sportivi, per le sue giornate che sembrano non avere ne inizio ne fine…l’ho definita “Monumental“.
Non è per dire che è bellissima. Certo mi è piaciuta, va assolutamente visitata, ma tante altre città mi hanno lasciato molte più emozioni. Quel monumental è inteso più come un restare a bocca aperta davanti ai luoghi o alle circostanze e pensare “ma qua è davvero tutto così?”. È più per quel senso di maestosità che lascia agli occhi.
Il suo essere monumental non cede mai, nemmeno quando si inizia ad andare per stradine e piccole viuzze, nemmeno quando la zona sembra poco frequentata, nemmeno quando alle 9 di sera i ristoranti sembrano quasi deserti. Sarà proprio in quei momenti che Madrid vi stupirà. Perché dopo pochi metri quelle viuzze si apriranno in una piazza e anche nei vicoli gli edifici continueranno ad avere quello stile unico e sfarzoso. Girato l’angolo un altro tapas bar affollato spunterà davanti ai vostri occhi e il tempo di pensare cosa ordinare in quel ristorante che sembrava deserto, non ci sarà nemmeno un posto libero.
Quel Monumental è sempre presente, soprattutto quando alla fine tutto si conclude in cima alla collina davanti a quel tramonto…anche in quello Madrid mi ha detto: YO SOY MONUMENTAL!