Day#6: Logrono – San Juan de Ortega
Giornata intensa non solo per i km fino a San Juan de Ortega, ma anche per quanto visto e vissuto. Il pernottamento di Logrono è stato ottimo, alle 7 un ragazzo ci ha preparato la colazione e con 3€ abbiamo utilizzato l’asciugatrice per i panni lavati. Ore 8.30 si parte e la prima mezz’ora va via per un giro diurno in città e una lavata veloce alle bici diventate tonalità marrone, con la catena che mentre gira impasta terreno e grasso!
L’uscita da Logrono che porta sul sentiero del Cammino è al momento la più bella vista. Si attraversano parchi cittadini e le indicazioni sono tante. Poco dopo l’ingresso al sentiero c’è Marcellino, un uomo barbuto che ricorda molto Leonardo da Vinci; timbra credenziali e con un’offerta a piacere (sul cammino si chiama “donativo”), permette di prendere frutta, caramelle, bastoni, souvenir. Noi abbiamo preso una banana e una piccola pietra con la freccia gialla come quelle che si trovano sul cammino. Marcellino ha detto che si tratta della vernice originale del 1984, la prima utilizzata per le indicazioni…anche se scettici, ci fa piacere crederlo.
Dopo Marcellino inizia un po’ di salita ma si supera senza problemi e senza troppa fatica. Maciniamo subito i primi 5km e troviamo i resti dell’antico ospedale del pellegrino “San Juan de Acre”.
Poco dopo l’ospedale incontriamo due ragazzi provenienti anche loro da Torre del Greco, uno partito da St. Jean la settimana scorsa e l’amico si è unito a Logrono. Intanto siamo arrivati a Navarrete e un tizio ci dà due biglietti per caffè omaggio al bar del paese. Imbevibile ma ormai al posto dello stomaco c’è una centrifuga che assimila tutto.
Dopo questa breve pausa ci rimettiamo in sella e il continuo non è duro, soprattutto considerando i giorni scorsi. Pedaliamo lungo i sentieri degli sterminati vigneti della Rioja e prima becchiamo un cantante con la chitarra e poi un contadino che ci regala due grossi grappoli d’uva.
Arriviamo nel carino borgo della città di Najera ed essendo da poco passato mezzogiorno, si mangia.
Il pomeriggio prevede sosta a San Domingo de la Calzada. Un borgo molto bello, così come la sua cattedrale col “gallinero” (la leggenda è QUI). La visita costa 3€ ai pellegrini.
Si prosegue in salita fino a San Juan de Ortega. Si passa dai 600 ai quasi 1200m di altitudine. Il sentiero dei pellegrini cammina di fianco alla statale e dato il folto pietrisco che fa ruotare a vuoto la ruota posteriore, a Villamayor i ciclisti continuano sulla superstrada che arriva fino a Puerto della Pedraja, quota 1150 e poi svoltano sulla carretera provinciale che va al paese. Prima della salita ci fermiamo a Granon per mangiare qualcosa. Compriamo due panini ciascuno e mangiamo i grappoli d’uva ricevuti la mattina. Mentre siamo seduti a mangiare arriva un signore che ci chiede dove fossimo diretti e quando sente San Juan de Ortega, ci affida un biglietto della lotteria da consegnare all’ospitalero del paese, da parte di Francisco. Inoltre ci regala 5€ dicendo che ce li offre per una birra da parte sua per la consegna effettuata. Tra uva e birra è stata una pedalata di regali e offerte.
Intanto la stanchezza si fa sentire e dalla sosta fino a San Juan sono oltre 40km quasi costantemente in salita. A Belorado riempiamo ancora una volta le borracce aggiungendoci un po’ di sali minerali, sperando possano servire. Gli ultimi 3 km fino alla cima hanno una media del 6%, trovato il rapporto giusto si va su con sguardo a terra e tanta forza di volontà, sperando passi presto. Da lì fino al bivio per San Juan è una lunga e ripida discesa contro un vento forte e il freddo dell’alta quota. Le dita delle mani prenderanno piena sensibilità solo all’interno del monastero che ci ospiterà per la notte.
Alle ore 20 siamo nella piazza del piccolo paese di San Juan de Ortega e facciamo il nostro ingresso al monastero che funge da albergue per i pellegrini; 7€ per un letto e altri 7 per la cena, che consumiamo o meglio divoriamo subito.
È stata completata così la lunga tappa di 107 km che dai vigneti della Rioja ci ha condotti a San Juan de Ortega sull’altopiano della Castiglia y Leon…siamo quasi a metà viaggio.