Day#10: Ponferrada – Sarria, la salita de O Cebreiro
È il giorno del monte Cebreiro, o meglio O Cebreiro, come lo chiamano da queste parti. Oggi sembra che tutto giri intorno a questa scalata, ultimo grosso impegno prima di Santiago. Non è da pendenze infernali come l’Ibaneta dei Pirenei e nemmeno altissimo come la Cruz de Hierro, ma c’è da dire che ai piedi del Cebreiro si arriva dopo aver già compiuto quelle due tappe, di cui una il giorno prima, e nelle gambe ci sono 800km e oltre di pedalata quotidiana, di cui un buon 80% di sterrato, escursioni termiche da capogiro e un bel bagaglio legato alla bici. La partenza è alle 9 da Ponferrada, dopo aver fatto colazione e un giro rapido nel centro storico. L’uscita dalla città non è ben segnalata e si perde un po’ di tempo. Aggiungiamoci anche che il termometro alle 8 segna 4 gradi e il freddo non è di grande aiuto. Usciti dalla città il percorso alterna tratti in sterrato con tratti in asfalto, in entrambi i casi si riesce a procedere di buon ritmo e alle 10 abbiamo percorso i primi 20km, il che detto a chi è abituato alla bici da strada fa un po’ ridere e faceva ridere anche noi fino a 10 giorni fa…poi il pietriccio ci ha fatto passare il sorriso!
La strada, a parte qualche piccolo strappetto di campagna, è leggermente in salita fino a Villafranca del Bierzo. Da qui non parte la salita ma siamo abbastanza vicini per il carico di vitamine e carboidrati utili. Ci pensa un bar della piazza che ci porta tostadas di pane con miele e marmellata, caffè e premuta d’arancia.
Ripartiamo, destinazione quota 1320m. I 20km che ci separano dall’inizio della vera salita sono ottimi per riscaldare le gambe e il sole ci dà una buona mano a rendere il processo più veloce.
Sia i pellegrini a piedi, sia quelli in bici, proseguono lungo la stradina che costeggia la strada statale e il fiume Rio Valcarce.
Arrivati a La Portela si lascia la statale e si procede per Ambasmestas. Posto carino ma la testa è già sulla salita.
Non siamo i soli ciclisti, più gruppi scalano il Cebreiro per fare attività sportiva; per quanto riguarda il Cammino invece i pellegrini a piedi salgono per il sentiero interno non attraversabile in bici.
Si inizia con pochi propositi, uno è raffreddato e l’altro ha un muscolo dolente. Avevo già letto delle sfide che si intraprendono sul Cebreiro ma non credevo fino a questo punto. Un gruppo di spagnoli si avvia prima, mentre noi siamo ancora incerti sulle strade nei primi incroci. Partono sparati, forse conoscono la montagna…boh!
Inizio a salire con pedalata scorrevole, cambio il rapporto con uno più duro e la pedalata continua ad essere fluida, così con altri due cambi. La salita procede bene, anche troppo, dopo 5 km incontro il primo spagnolo che arranca sui pedali e lo passo con tranquillità, stessa sorte agli amici dopo qualche altro km. La salita poi diventa più dura ma rallentando un po’ si riesce a prendere fiato. Restiamo a distanze costanti.
Dopo 10km la strada diventa quasi pianeggiante, facendomi credere di essere arrivato. Mi fermo a guardare la cartina e uno spagnolo mi guarda col sorriso beffardo della felicità di passare avanti.
Non mi piace gareggiare su una salita che non conosco, anzi bisognerebbe aiutarsi, ma lo spagnolo istiga alla grande.
Dopo pochi km gli risiamo dietro, intanto freddo e vento incalzano. Lui tenta di tenere duro ma alla fine si ferma in uno spiazzale e cede. Lo passo anche io col sorriso e la mia mano destra gli mostra il tricolore dietro al portapacchi con soddisfazione.
Gli ultimi km sono duri e la stanchezza è tanta ma poi il cartello dei 1300m con la scritta Cebreiro riempie il cuore di gioia. Ce l’abbiamo fatta…Italia batte Spagna!
Entriamo di corsa nel rifugio per un po’ di caldo e per mangiare. Un posto molto bello e caratteristico. Zuppa galiziana, salsiccia con uova e patate, dolce e caffè. Dopo mangiato si scende dall’altro versante per raggiungere Sarria. Pioggia e vento rendono un po’ complicata anche la discesa, ma pian piano arriviamo giù alla vallata. Attraversiamo alcuni paesi e infine tra le campagne spunta la città galiziana. Dormiamo in un ostello in calle Mayor e ceniamo con un ottima paella nel ristorante della stessa strada. Domani sempre più vicini alla meta…purtroppo piove.
PS: abbiamo rivisto lo spagnolo anche in discesa…era con un amico sotto la pioggia a riparare una foratura!