Cammino di Santiago in bici…istruzioni per l’uso
Sono sempre più le persone che percorrono il Cammino di Santiago in bici. Questo accade per due motivi in particolare, ovvero il poco tempo a disposizione, che non permette di percorrere l’intero cammino a piedi e la passione per i viaggi in bici, un cammino di 900km lungo i sentieri della Spagna è sicuramente un’attrattiva per chi ama questo tipo di viaggi.
Nel mio caso ho messo insieme i due fattori, l’avrei percorso a piedi senza pensarci due volte e invito (chi può) a percorrerlo in quel modo, ma se non si ha tempo e si ha passione per la bicicletta, potrebbe essere una scelta interessante che lascia un ricordo in ogni caso fantastico.
Ma state attenti, il Cammino di Santiago in bici non è tutto rose e fiori come si può pensare. Centinaia di km in una regione come quella del nord della Spagna possono presentare tante difficoltà. Montagne da scalare, sterrato e polvere da “assaporare“, variazioni climatiche con sole che picchia e pioggia scrosciante che inzuppa. Un vento da far paura…la Galizia ad esempio è famosa per il suo vento forte. Se poi aggiungiamo che non capita così poche volte che bisogna trascinarsi a piedi bicicletta e bagaglio in luoghi dove pedalare è completamente impossibile, allora è comprensibile che non solo non è una passeggiata domenicale, ma anche che non è un’opzione per tutti e da poter consigliare a tutti.
Come si può leggere nel mio diario (e invito a leggerlo per trarre dettagli maggiori di questo articolo), ho iniziato il mio Cammino di Santiago in bici a Lourdes e l’ho concluso a Finisterre. A parte la prima tappa da Lourdes a St. Jean Pied de Port, l’ho percorso quasi interamente lungo i sentieri che percorrono i pellegrini. Ho evitato solo alcuni tratti di percorso che in bici sarebbero stati un inutile calvario (gradinate ripide di montagna, salite ripide con passaggio di torrenti, etc). Solitamente questi tratti sono segnalati sulle guide e quindi facilmente individuabili.
Elenco una serie di consigli “sul prima e sul durante”, che vanno considerati e che ovviamente sono frutto dalla mia esperienza personale, quindi non vanno presi come un assioma.
Prima di partire
- Quando
Il periodo è lo stesso consigliato per chi lo percorre a piedi. Mesi come giugno e settembre sono quelli ideali perché il clima è temperato e il flusso di pellegrini è minore. Quest’ultimo aspetto può essere importante ancor più per chi percorre il Cammino di Santiago in bici, perché si arriva agli albergue più tardi rispetto a chi è a piedi e si potrebbe restare senza posto. Inoltre (a me non è mai capitato) la regola impone che venga data precedenza ai pellegrini negli albergue. Una regola sicuramente logica, in quanto in bici è più semplice spostarsi di qualche km per andare al paese successivo a cercar un posto libero.
- Allenamento, passione e abitudine
Sono secondo me tre aspetti fondamentali per un lungo viaggio in bici. Prima di partire credevo che il più importante fosse l’allenamento e siccome ne avevo fatto pochissimo utile a quel tipo di percorso (la MTB mi è arrivata il giorno prima della partenza), ero abbastanza in crisi. Sicuramente l’allenamento serve, ma forse gli aspetti che più si sono mostrati fondamentali sono stati gli altri due. La bici non deve essere il mezzo, ma l’amica insieme alla quale si arriva a Santiago. Lungo il cammino si passa quasi l’intera giornata seduti in bicicletta e in tal caso passione e abitudine sono fondamentali. Bisogna essere già abituati a stare in bici, a prescindere che solitamente usiate una MTB, una bici da corsa o una semplice bici da passeggio. Non solo per un fatto di allenamento, ma principalmente per un fattore psicologico, altrimenti si rischia di prendere la propria bici e buttarla nel primo torrente dopo due giorni di pedalata! Invece dovete sentirvi tutt’uno con lei, andare avanti insieme, in sella o portandovela dietro a piedi dove non si riesce a pedalare, alzandovela sulle spalle quando necessario. In 15 giorni sarete in bici o vicino ad essa mentre proseguite, mentre vi fermata a mangiare, mentre scattate una foto, verrà con voi fino all’albergue, unico luogo dove vi staccherete da lei qualche ora per la cena e il pernottamento…il giorno dopo si ricomincia. Se leggete tutto questo e vi viene l’angoscia lasciate perdere, se vi state entusiasmando al solo pensiero, prendete la bici e partite! Non disdegnate ovviamente l’allenamento, non tanto basato sulla potenza, sulla velocità, ma sulla resistenza. Nei mesi prima di partire pedalate su lunghi tratti, meglio ancora se simili a quelli che incontrerete. Variando percorso e perché no, anche condizioni meteo. Cosa ancora più importante, che purtroppo non ho potuto fare, allenatevi con la stessa bici che utilizzerete sul cammino, magari utilizzando anche il bagaglio. E’ utile per prendere padronanza e anche per capire sulle lunghe distanze cosa può dare fastidio, il livello giusto della sella e del manubrio, il peso delle borse, etc…pensare a questi accorgimenti durante il cammino vi dico che non è per niente bello e vi farà perdere tempo utilizzabile per altre cose.
- Bicicletta
Il percorso utilizzato dai pellegrini è quasi sempre in sterrato, direi che lo è in media il 70% di tutto il cammino francese. Sterrato che può essere molto pietroso come la discesa che porta a Zubiri in Navarra o quella che discende la Cruz de Hierro, oppure in pietrisco molto sottile come le distese intorno a Los Arcos o in Castiglia, dove il fastidio è più la polvere che si alza al passaggio della bici, che la difficoltà del percorso in se. In base a ciò consiglio vivamente una mountain bike.
Copertoni larghi e non consumati, per evitare facili scivolamenti e che possano aderire bene al terreno, altrimenti in salita la posteriore può rullare a vuoto quando ci si alza sui pedali.
Una mountain bike 26 o 27,5 con ammortizzatore solo avanti va più che bene, una full, seppure più agile in alcuni percorsi molto pietrosi, sarebbe stancante in altre circostanze.
Utilizzate camere con liquido antiforatura, eviterete di dovervi portare troppe camere di riserva e di dovervi fermare per la sostituzione dopo la foratura, che in casi ottimali come il mio può avvenire in prossimità di centri abitati e col bel tempo, quindi sostituibile senza stress, ma non è difficile che possa capitare nel bel mezzo di un sentiero con la pioggia scrosciante e in tal caso dovrete ricordarvi di essere in pellegrinaggio prima di aprire bocca! 🙂
Freni? Assolutamente a disco…la frenata improvvisa è pane quotidiano.
- Documentazione
Come in tutti i viaggi, documentarsi è importante. Raccogliete quante più informazioni possibili e appuntatele da qualche parte, vi torneranno utili. Consiglio di raccogliere sia info per il cammino di santiago in bici (ho utilizzato la guida di Terre di mezzo preziosissima), sia quelle che utilizzano i pellegrini, perché spesso si trovano info sui luoghi e su dettagli maggiori.
In partenza
- Bagaglio
Quale bagaglio utilizzare per il cammino di Santiago in bici? Nel mio caso ho utilizzato due borse posteriori aggangiate sul portapacchi, un borsello sul manubrio anteriore e un piccolo sottosella per gli attrezzi. Il mio amico di viaggio aveva invece una borsa sottosella del tipo Apidura, che non utilizza portapacchi ma si aggancia direttamente alla bici, poi una borsa con chiusura a chiave sul manubrio anteriore e un borsello di quelli triangolari. Ci sono pro e contro in ognuna di queste scelte. Le borse sul portapacchi hanno il pregio di poter prendere e posare indumenti senza perderci troppo tempo e fidatevi che sul cammino il cambio continuo di temperatura comporterà questa azione spesso. Allo stesso tempo però sono di intralcio al vento in discesa, possono facilmente far slittare la parte posteriore a causa del peso e possono impigliarsi in rami e quant’altro lungo i sentieri. In più bisogna montarle e smontarle ogni volta e sono un problema in caso di foratura della posteriore. Non si tratta di compromettere un viaggio, però se cercate comodità e vi capita spesso di fare cicloturismo, vi consiglio quelle del tipo Apidura. Per quanto riguarda la borsa anteriore sul manubrio, è utile perché è possibile inserirci effetti personali di utilizzo continuo (portafogli, macchina fotografica, occhiali, etc). Però utilizzatene una non troppo grande, perché potrebbe essere d’intralcio tra il vostro occhio e quello della ruota. Cosa fondamentale quando si percorre un percorso difficoltoso con grosse pietre e quindi bisogna evitarle guardando a terra centimetro dopo centimentro.
Evitate assolutamente borse e borselli che danno fastidio alla pedalata. Le gambe devono essere libere e devono poter pedalare nel mondo ottimale sia in posizione seduta, sia alti sui pedali.
Altro aspetto importante è l‘impermeabilità delle borse…pedalare sotto una pioggia scrosciante potrebbe portarvi brutti imprevisti come quello di una credenziale inzuppata d’acqua!
- Abbigliamento
Questo dipende molto dal periodo dell’anno in cui affrontate il Cammino di Santiago in bici. In generale bisogna trovare un punto di incontro tra il portarsi meno roba possibile e più utile possibile.
Evitate di portarvi troppi indumenti simili, bastano due cambi, perché quasi tutti gli albergue hanno un reparto lavanderia che con pochi spiccioli vi permetterà di lavare tutto ed asciugarlo immediatamente.
Importantissimo portarsi qualcosa di impermeabile per la pioggia e di protettivo per il vento. Asciugarsi acqua o sudore addosso significa rischiare raffreddamenti. Ho trovato pochissimi bagni lungo il cammino dotati di asciugatore elettrico, quindi non pensate di potervi asciugare durante gli spostamenti in caso di pioggia.
Utilizzate indumenti traspiranti, occupano pochissimo spazio e si asciugano molto velocemente.
Se partite nel periodo delle mezze stagioni, portatevi manicotti, gambali e scaldacollo, potranno tornarvi utili nelle ore più fredde e si tolgono facilmente senza doversi spogliare completamente. Sono indispensabili anche i guanti, se non si tratta di piena estate, vi consiglio anche quelli lunghi e caldi…meglio ancora se impermeabili.
Portatevi un buon casco, la possibilità di cadere lungo i sentieri non è così bassa e la sicurezza non è mai troppa. Per quanto riguarda i piedi, calzini e scarpe da trekking, ciabatte di gomma per la doccia in albergue.
- Trasporto bici
Il mio consiglio è quello di portarsi con se la bici all’andata e farsela spedire dal corriere al ritorno. Non perché ho fatto così, ma per alcune ragioni pratiche. Il corriere è affidabile, ma può capitare un ritardo, un errore di indirizzo, un errore di destinazione dell’albergue e in tal caso all’andata vi farà perdere tempo e calma. Se avete la possibilità di recarvi al punto di inizio cammino qualche giorno prima potrebbe andar bene, ma se arrivate e iniziate subito il cammino, le perdite di tempo non sono molto piacevoli. Ci sono compagnie come Ryanair che hanno un sovrapprezzo per bagaglio sportivo, altre come Alitalia che permettono il trasporto della bici smontata come bagaglio da stiva se rispetta peso e misure indicate. Vedete quale opzione può esservi utile anche in base all’aeroporto di partenza e destinazione. I treni italiani sono poco predisposti al cicloturismo, quelli francesi sono perfetti, anche relativamente ai treni per gli spostamenti locali è meglio documentarsi.
Al ritorno c’è il trasporto tramite corriere, Correos ad esempio è efficiente ed economico. Vi arriverà direttamente a casa e poco vi importerà se subito o dopo qualche giorno. Se volete portarvi dietro la bici senza corriere anche al ritorno, non dimenticate che vi servirà procurarvi uno scatolo e il materiale di imballaggio, cosa che non è semplice come quando si è a casa prima della partenza. Per il corriere ovviamente è compreso anche l’imballaggio e lo scatolo.
Si può noleggiare la bici anche sul Cammino, io non l’avrei mai fatto…è bello guardare ogni giorno la mia MTB pensando a quei giorni.
- Attrezzatura
Oltre all’abbigliamento ci sono attrezzature indispensabili. Sicuramente lo è il sacco a pelo, per dormire negli albergue. Ce ne sono alcuni che una volta piegati si riducono ad un piccolissimo ingombro. Importante è anche l’attrezzatura per eventuali guasti alla bici, un set di chiavini, uno smagliacatena e un piccolo gonfiatore sono perfetti. Portatevi due camere d’aria di ricambio, solo per sicurezza, perché se utilizzate quelle antiforatura, probabilmente non ne avrete nemmeno bisogno salvo che per tagli molto grossi. Fa bene portarsi qualche busta di plastica che può sempre servire e non pesa nulla e una sacca stagna. Portatevi un lucchetto per bici, non si è mai troppo sicuri nel lasciarla incustodita.
Per quanto riguarda la borraccia della bici, una basta. Ci sono tante fontane lungo il cammino e si può ricaricare spesso, in modo da avere con se sempre acqua fresca.
Una cosa utile che non occupa spazio sono i lacci. Portatevi qualche laccio, sia lungo che corto, sono sempre utili per legare qualcosa alla bici o al bagaglio, ma anche in tante altre situazioni che si potranno presentare.
Portatevi una batteria powerbank per ricaricare lo smartphone durante il percorso, se dovesse servirvi. I più avventurosi staranno facendo una smorfia, ma a mio parere se la tecnologia c’è non fa mai male usarla, soprattutto quando è utile a cercare sulla mappa la strada di un albergue o di un luogo dove fermarsi a mangiare. E poi, facendo tutti gli scongiuri possibili, se dovesse servirvi una chiamata d’emergenza e il dispositivo è scarico? Meglio evitare!
- Medicinali e cosmetici
Salvo in casi particolari di problematiche soggettive, non serve portarsi dietro tanti medicinali per il cammino di Santiago in bici. Uno scatolo di paracetamolo in caso di raffreddamento o febbre, è più che sufficiente. Magari può essere utile qualcosa in caso di graffi e ferite, come un disinfettante e qualche medicazione, in più una crema per eventuale arrossamento cutaneo dovuto al troppo pedalare e qualche integratore tipo Polase. Negli albergue non vengono dati cosmetici per le doccie, quindi dovrete portarveli da casa o comprarli sul posto.
Durante il cammino
- Il percorso
Come già detto, il Cammino di Santiago in bici va percorso lungo lo stesso percorso dei pellegrini. Optare per la carretera (strada statale spagnola) significherebbe fare un piacevole tour in bici tra le città del nord della Spagna, ma non ha niente a che vedere col significato e il senso del Cammino di Santiago.
Vi segnalo tuttavia alcuni tratti dove in bici è meglio lasciare momentaneamente il percorso dei pellegrini e andare lungo la strada asfaltata. Alcuni di essi per questioni di grossa pericolosità, altri invece potreste anche affrontarli con la bici, ma bisognerà considerare il percorso come se fosse fatto a piedi con l’aggravante che rispetto ai pellegrini avreste bici e bagaglio da spingere per molti km in salita.
- La discesa dall’Alto del Perdon, il percorso interno è segnato come pericoloso anche per chi discende a piedi. Ci sono punti in cui bisognerebbe portarsi la bici in spalla e considerato che la salita fatta precedentemente, meglio evitare.
- Da Viania a Logrono, il percorso dei pellegrini ha delle vere e proprie arrampicate su terreno pieno di sassi. Pedalare è impossibile e la bici va trascinata con rischio di cadere.
- La salita che porta alla cima del Puerto de la Pedraja (1150m slm), poco prima di San Juan de Ortega. Su sterrato presenta pendenze notevoli.
- La salita alla Cruz de Hierro, da Foncebadon in poi.
- La salita e la discesa del Cebreiro, per pendenze notevoli anche su asfalto
- In compagnia
I pellegrini a piedi che partono per St Jean Pied de Port da soli sono tanti, ma pochi sul posto resteranno isolati. Il cammino è anche conoscere gli altri, scambiarsi idee, raccontarsi esperienze, spesso con persone di nazioni distanti molto dalla propria. Percorrere a piedi 900 km, incontrando persone di tutto il mondo, di diverse estrazioni sociali, diverse età, diversa lingua, è uno scambio interpersonale che ha pochi eguali al mondo. Tutto questo è una grossa carenza del percorrere il cammino di Santiago in bici. Mentre i pellegrini a piedi ad ogni tappa partono quasi sempre insieme e sono abbastanza vicini tra loro, fermandosi spesso allo stesso paese di destinazione, decidendo se voler stare in compagnia o no ad ogni tappa, ciò non accade per chi è in bici. A parte il numero nettamente inferiore di chi percorre il Cammino di Santiago in bici rispetto a chi a piedi, spesso i bicigrini non si incontrano neppure e se si incontrano basta un minimo di frequenza diversa sulla pedalata per distanziarsi chilometri. Durante il mio cammino ho incontrato in totale non più di circa 10-15 altri ciclisti in oltre 1000km di pedalata e solo per pochi km (che in bici significa al massimo 15 minuti) abbiamo pedalato insieme.
Tenendo conto di ciò, va considerato che il cammino di Santiago in bici allo stesso tempo è più pericoloso di quello a piedi. La possibilità di farsi male è maggiore e una cosa è cadere da una bici su un percorso pietroso, mentre l’altra è inciampare a piedi, cosa anche meno probabile.
Per questi motivi consiglio vivamente di non andarci da soli, ma di percorrerlo in compagnia con chi ha la vostra stessa passione e la stessa volontà di percorrere il cammino di Santiago in bici. In tal caso è anche un modo per trovarsi in compagnia in caso di incidenti e cadute.
- Ulteriori consigli
In bici è importante avere un frequente apporto di calorie ed evitare buchi allo stomaco dovuti alla fame e soprattutto crampi. Allo stesso tempo non bisogna mangiare tantissimo se poi poco dopo si riprende la pedalata. Quindi il consiglio è quello di mangiare spesso, senza esagerare e di avere sempre in borsa qualcosa da mettere sotto i denti nel caso di fame improvvisa. Uno snack, meglio ancora la frutta, non deve mani mancare in borsa. Ci sono tante persone locali che vendono frutta lungo il percorso, anche quando non avete fame, concedetevi una sosta per acquistare un po’ di frutta facendo un donativo con qualche spicciolo, vi tornerà utile durante la pedalata.
Percorrete il Cammino di Santiago in bici, dall’inizio alla fine. Intendo da St Jean Pied de Port fino a Finisterre, quindi “l’inizio convenzionale”, perché si potrebbe iniziare anche sotto casa propria. Ogni zona del Cammino ha la sua bellezza da raccontare che non va assolutamente persa. Arrivare in piazza dell’Obradoiro a Santiago è un’emozione forte, ma a mio parere lo è molto di più l’arrivo al faro di Finisterre davanti all’oceano. La natura impone un limite oltre il quale non si può andare avanti, un luogo di emblematico fine percorso.
Lavate spesso la bici, soprattutto ripulite la catena, le corone anteriori e posteriori, il deragliatore, i freni a disco e i copertoni. Trattandosi per la maggior parte di percorso in sterrato, la bici diverrà presto irriconoscibile e troverete fango ovunque. Utilizzate le tantissime fontanine che trovate lungo il percorso. Una trasmissione incrostata rende tutto più difficile e faticoso.
Godetevi il cammino! Si può correre spesso il rischio di andare di fretta, di voler terminare la tappa, di evitare di fermarsi per non perdere tempo. Non fate questo errore! Se vi va di fermarvi per osservare meglio, per stendervi in un prato, di scattare una foto al panorama, di scendere dalla bici e visitare una chiesa, un monumento, un qualsiasi posto che vi incuriosisce, fatelo senza pensarci due volte. Il Cammino di Santiago in bici è proprio fatto di questi momenti e va vissuto in pieno. La bici ha il difetto di potervi far vedere tutto in maniera veloce, senza soffermarvi, non cadete nel tranello.
Se c’è un consiglio che darei a tutti quelli che decidono di percorrere il Cammino di Santiago, a piedi o in bici fa lo stesso, è quello di non prenotare l’aereo del ritorno. Purtroppo non tutti hanno la possibilità di fare questa scelta perchè ognuno ha un tempo limite entro il quale dover tornare. Ma se non avete tale ostacolo, fate così…prenotate solo l’andata e il ritorno lo lasciate decidere al tempo che vi servirà. Perché il Cammino di Santiago in bici o senza, ha un tempo diverso per ognuno, non solo per possibilità fisiche, ma anche per tanti altri motivi ai quali va dato il tempo giusto per poterli vivere.
Penso di avervi scritto tutto quello che mi è venuto in mente sul Cammino di Santiago in bici…qualsiasi commento di chi ha vissuto questa esperienza sarà ben accetto e utile a chi vorrà intraprenderla.
Guida interessante.
Grazie.
Io probabilmente andrò da solo in bici
Ti piacerà tantissimo anche da solo…goditi il percorso e non andar di fretta. Per qualsiasi dubbio/info chiedi pure
Salve, vorrei avere consigli in merito alla spedizione della bici, può contattarmi alla mia mail? Grazje
Articolo molto interessante lo farei in MTB la prima volta , a piedi sarebbe un problema di tendinite e forse salterebbero fuori altri malori , in bici non dovrebbero esserci problemi magari in 2-3 amici , non dovrei avere fretta la velocità sarà adeguata alle cose da vedere direi 10-15kmh con la bici di 15kg + gli zaini da 20 kg ( avevo pensato di intraprendere il viaggio anche con la e-bike) , e se dovesse procedere tutto bene penserei di rifarla a piedi 30 km x 30gg e un impegno notevole ed essere pronto mentalmente e fisicamente
Se quello per te è il modo giusto allora percorrilo così 🙂
Ciao mi sto entusiasmando!
Avete condiviso da qualche parte le tracce gpx?
Grazie
Ciao, all’epoca usavo sport tracker…prova a vedere se le tracce sono visibili
Questa è quella della prima: https://www.sports-tracker.com/workout/torenet82/56084541e4b0035b0e537b9f
Ciao mi sembra una buona descrizione ho l, intenzione di intraprendere il viaggio verso maggio 2020 chiederò altri particolari
Ciao, sarà un piacere aiutarti. Maggio è un mese che sarebbe piaciuto anche a me
Ciao, che modello di bici hai utilizzato.
Ciao Mimmo, ho una scott aspect 730
Grazie,
tante ottime info, che hanno reso molto bene. Partirò i primi di giugno 2020, penso di fare giornalmente anche una parte a piedi, spingendo la bici per godermi parte del percorso dove come hai indicato possa essere più piacevole rallentare… o dove sarà necessario per prudenza. Darei soddisfazione alla parte di me che è camminatore oltre a quella di ciclista.
Ciao
Giancarlo
ciao Giancarlo, grazie per essere passato dal mio blog. Se hai tempo a disposizione può essere un’ottima scelta fare questo mix bici e a piedi
Buon cammino!
Mi piacerebbe molto farlo in bici .non mi spaventa la fatica. Mi frena l’organizzazione. Come faccio il ritorno al punto di partenza??? Con che mezzi ? Ci sono dei bus che portano le bici?
Ciao Giorgio, perché vuoi tornare al punto di partenza?
Io sono ripartito prendendo l’aereo a Santiago