Calabria in camper
Avresti mai pensato di visitare la Calabria in camper? Io assolutamente no! O almeno non proprio adesso…
Nulla contro la Calabria, tra l’altro regione di mia nonna e nulla contro i camper, che in ogni caso prima o poi avrei voluto noleggiare, ma entrambe le cose non sono mai combaciate nei miei pensieri, finché la famosa (purtroppo) pandemia del covid-19 non ha deciso di sconvolgerci il 2020 e la sua estate.
Cosa fare quindi per l’estate 2020 con la pandemia ancora in corso che rende le prenotazioni aeree ballerine e due neonati di 8 mesi alla loro prima estate?
Tralasciando l’idea di una casa al mare, la cui solo idea mi farebbe finire nelle mani di uno psicologo a vita e l’idea di un viaggio itinerante in auto, con quest’ultima colma già solo inserendo i passeggini, la scelta è ricaduta sul camper.
Libertà di luogo, di tempi, di soste…aspetti che diventano oro per mettere insieme le necessità di due neonati e quelle di chi ama viaggi itineranti.
In verità, più che un camper, ho cercato per lungo tempo un van o un furgonato, così da avere più praticità nella guida, ma ho scoperto che dalle mie parti le parole “noleggio” e “van” insieme sono inesistenti e quindi sono stato per forza di cose obbligato al noleggio di un camper mansardato di 6,40m.
Non vi parlerò al momento di consigli su modalità di noleggio, pro e contro del tipo di camper e tutto ciò che gli sia affine, perché ne farò un articolo dedicato.
Quindi pensiamo al viaggio…
Prima di partire non avevo nulla di programmato, salvo città di inizio tour (Sapri), città di fine tour (Rossano Calabro o forse Metaponto) e una lista infinita di tutti i luoghi lungo l’intera costa calabra dove potermi fermare in libera, soste camper, parcheggi e camping. In tal senso aiutano molto le app come park4night, i gruppi social di camperisti e ovviamente i blog di chi viaggia in camper.
Orientativamente avevo diviso il viaggio in 10 tappe, giusto per rendermi conto poi durante il viaggio se fossi in linea coi tempi o meno, ma poi qualcosa è cambiato in base alle esigenze di bambini e genitori, perché se è vero che era il primo viaggio con i bambini, è anche vero che era la prima volta in camper e gestire entrambe le cose da neofiti non è così semplice come può sembrare.
Prima variazione già prima della partenza è stata la città d’inizio, anziché Sapri che avrebbe poi previsto il tratto fino a Maratea su strade strette e poco comode per una prima volta alla guida di un camper, ho scelto come città Praia a Mare, raggiungendola direttamente in autostrada fino a Lagonegro e poi imboccando la strada statale fino al mare. Un’ottima scelta come primo giorno da camperista!
A Praia a mare c’è un bellissimo parcheggio incustodito dove trascorrere la notte o anche il giorno con pochi spiccioli (3€ a luglio) ed si trova in fondo al lungomare in via Vincenzo Padula.
Spiaggia a pochi passi, fontana per l’acqua, luogo frequentato dai turisti di Praia e molti camperisti. Ovviamente non è un’area attrezzata, quindi nessuna possibilità di corrente elettrica e di scarico acque, ma in ogni caso può rivelarsi un posto perfetto dove sostare qualche giorno se si vuole “approfondire” su quella zona, magari andando all’Arco Magno che si trova nella vicina San Nicola Arcella.
Dopo la prima notte a Praia a Mare, il tour della Calabria in camper è proseguito lungo la SS18 che costeggia tutto il versante del Tirreno calabro.
Prima sosta è Diamante con l’obiettivo di un bagno al mare e una passeggiata lungo le strade del borgo, di quella che ormai è nota come “Città dei Murales”.
Trattandosi di qualche ora di sosta, anche qui abbiamo cercato un posto dove potersi fermare in libera senza dover ricorrere a camping o aree particolari e qualcosa di accettabile senza grosse pretese è il parcheggio che si trova lungo le sponde del torrente Corvino a poche centinaia di metri sia dal borgo che dal lungomare.
Il borgo di Diamante è molto bello e di murales ce ne sono tantissimi, non serve chissà quanto tempo per visitarlo e l’aspetto utile è il fatto che si può visitare anche nell’ora di punta perché trattandosi di strette viuzze, si sta sempre all’ombra e non si soffre il caldo.
Chi ha più giorni a disposizione, può senz’altro inserire Diamante come tappa anche notturna o di più giorni, magari scegliendo un camping per sostare, visto che ce ne sono diversi e anche vicino al centro. Lo stesso torrente che alla vista può sembrare insignificante, è invece di grande importanza sia storica che naturalistica e permette diversi percorsi fino alla sua fonte che si trova a circa 11km nel comune di Buovincino.
Noi invece siamo ripartiti alla volta di Paola, città nota per San Francesco e che completa quella che si chiama “Riviera dei Cedri”.
Come sosta notturna abbiamo scelto il Villaggio Bahja, abbastanza noto in zona e non è stato male, anzi può essere assolutamente consigliato a chi viaggia con bambini più grandi e adolescenti perché molto attrezzato in termini di piscina, campi sportivi e intrattenimento serale.
Il villaggio ha una zona dedicata completamente a chi è in camper, fornendo possibilità di carico/scarico acqua, corrente elettrica, bagni pubblici e docce. Nota dolente, tantissime zanzare! Chissà se è sempre così o è capitato…su un solo giorno di sosta è difficile giudicare. Anche l’accesso in spiaggia non è dei migliori perché bisogna attraversare un passaggio sotto la ferrovia e ci si ritrova sulla strada che costeggia il lungomare.
Trascorsa la notte al camping Bahja senza nemmeno accorgerci della pioggia, siamo ripartiti per continuare il nostro viaggio della Calabria in camper verso sud. La ripartenza non è mai immediata, ma è sempre preceduta da sveglia, colazione bambini, colazione genitori, carico/scarico acque del camper, sistemazione del tendalino e sistemazione bambini…una routine mattutina che accompagnerà tutto il viaggio!
Tappa mattutina della giornata è prima Gizzeria Lido, dove ho trascorso gran parte delle mie vacanze d’infanzia e poi Lamezia Terme, per visitare il borgo di Nicastro dove è nata mia nonna. A prescindere dalla mia motivazione affettiva, ne consiglio una passeggiata a tutti, in quanto facile da raggiungere e possibilità di parcheggiare il camper a ridosso del borgo.
Da Lamezia a Tropea non c’è tanta strada da percorrere, anche se si procede lentamente perché in alcuni tratti si restringe, si attraversano centri abitati e ci sono diverse curve.
Tropea, insieme a tutta la costa degli Dei che va da Pizzo Calabro a Nicotera, è probabilmente il top di quanto si possa trovare in Calabria secondo diversi aspetti che vanno dal turismo, agli scorci sul mare, dalla tipicità dei luoghi ai prodotti tipici gastronomici. Una zona che da sola meriterebbe una vacanza per visitarla in dettaglio e godere di tutto ciò possa offrire.
Di questa zona Tropea è il fiore all’occhiello ed in effetti lo dimostra senza mezze misure in qualsiasi ora della giornata.
Col camper è importante seguire le indicazioni verso il porto in modo tale da evitare di fare ingresso al piccolo borgo ed avere difficoltà poi a uscirne.
Sulla strada del porto e quindi del lungomare ci sono infatti i campeggi che permettono la sosta, i servizi soliti e il facile, se non diretto, accesso alla spiaggia.
Se ne contano però solo 3: Marina del Convento, Ciccio e Marina dell’Isola. Di questi ho sostato al terzo e mi son trovato benissimo…servizi efficienti, piazzole all’ombra e accesso spiaggia diretto a pochi metri. I più fortunati sostano proprio con vista sulla spiaggia.
Dai camping al borgo di Tropea ci sono di mezzo le scale. Per salire su bisogna “scalare” la lunga gradinata panoramica, ma ne vale la pena sia per il panorama sia per il borgo.
Da non perdere il tramonto e soprattutto la vita serale che affolla le stradine pedonali. Tra peperoncino, nduja e tanti altri prodotti tipici, come il famoso tartufo di Pizzo in tutte le sue varianti.
Dopo quasi due giorni di sosta a Tropea, si parte alla volta della punta dello stivale.
Il meteo purtroppo non è dei migliori, anzi è assolutamente un disastro, perché si alternano piogge e forti temporali che segneranno completamente l’itinerario della giornata che, in condizioni migliori, sarebbe stata forse la più bella di tutto il viaggio. Ma chi viaggia e ama farlo sa benissimo che bisogna considerare anche queste negatività.
Prima sosta è Scilla, borgo calabro che segna l’inizio dello stretto di Messina. In particolare Chianalea, borgo di pescatori inserito anche nella lista dei “Borghi più belli d’Italia”.
Sostare col camper non è semplice perché gli spazi sono davvero ridotti, ma se si è fortunati c’è uno spazio utile proprio dove inizia il borgo, lungo la SS18 all’intersezione con via Prof. De Marco.
Da lì è comodissimo visitare Chianalea e l’intera cittadina di Scilla, perdendosi tra i suoi vicoletti con gradinate che finiscono in acqua. Chianalea conserva ancora la sua natura antica…barche, porticciolo, case piccole e col mare che si infrange sugli scogli sotto ai balconi
Se si cerca qualcosa per restare anche la notte col camper, a quanto pare c’è solo l’area Pacì poco dopo la città sempre lungo la SS18, ma da lì al borgo è necessario utilizzare la navetta.
Noi abbiamo sostato solo per una visita veloce alla Chianalea, anche perché era cattivo tempo e il sole si alternava a scrosci d’acqua. Quindi lo spazio per sostare sulla SS 18 è andato più che bene.
Dopo Scilla verso sud si può continuare lungo la SS18 (meno comoda) o prendere l’autostrada che gratuitamente conduce fino a Reggio Calabria.
Qui si può visitare la città sostando sul lungomare e molti utilizzano lo stesso posto anche per dormirci in libera, ovviamente senza campeggiare.
Per il pernottamento ci siamo spinti dopo Reggio Calabria, a Punta Pellaro, un piccolo posto sullo stretto, ritrovo degli appassionati di kite surf. Al lido Matì offrono spazio per sostare a ridosso della spiaggia come se si fosse in libera, ma ci sono servizi per il camper e anche servizio lido con ombrellone e sdraio. Per chi vuole stare tranquillo è un luogo perfetto perché c’è pochissima gente.
Noi siamo stati solo una notte e non c’erano altri camper, uno stop utile per avvicinarci alla costa ionica.
Sicuramente quello di Punta Pellaro è stato il mare più bello che abbiamo visto in tutta la Calabria e anche il paesaggio con l’orizzonte siculo fa il suo effetto in quella estrema tranquillità del posto, accentuata dal fatto che fosse maltempo.
Tappa successiva quella più lunga, poco più di 200km per raggiungere Le Castella a Isola Capo Rizzuto, con sosta pranzo a Soverato.
Questo non significa che da Punta Pellaro a Soverato non ci sia nulla, la scelta è stata dettata dalla decisione di fermarci due giorni a Le Castella e quindi bisognava aumentare “il passo” del camper.
La costa che va dalla punta dello stivale alla prima zona sud dello Ionio è molto diversa dal resto della Calabria. Molto solitaria, più selvaggia, perfetta per chi cerca tranquillità e vuole restare in libera col camper.
La strada ionica E90 è molto più piacevole della SS18 tirrenica e lo sarà sempre, fino al nord della stessa costa. Panoramica a sud, entra nei borghi un po’ più a nord, ma non si stringe mai da mettere in difficoltà il passaggio di un camper, niente viadotti e molto scorrevole.
I centri abitati lungo la costa sono pochi e piccolissimi a sud. Probabilmente Locri è la prima vera e propria cittadina che si incontra, quindi parliamo già di circa 90km dopo.
A Brancaleone c’è la casa dove fu confinato Cesare Pavese, mentre lungo la strada in quel tratto di costa ionica, spesso si leggono indicazioni di resti archeologici di cui quella zona sembra davvero ricca.
Dopo Locri ci sono diversi paesi che d’estate si popolano di vacanzieri, come Gioiosa e Roccella Ionica, giusto per citarne due e poi arriva Soverato, vera e propria città, dove è possibile sostare gratuitamente col camper nell’area parcheggio vicino al luna park del lungomare.
Noi siamo stati qualche ora, il tempo di una passeggiata e pranzo in camper, ma ho sentito di molti che sostano lì anche per la notte.
Da Soverato a Le Castella sono poco più di 60km. In questo tratto si ha il primo e proprio cenno di città e abitanti. Nel mezzo c’è Squillace, Roccelletta, Catanzaro Lido, luoghi sicuramente più frequentati dai turisti e dagli stessi calabresi rispetto alla zona precedente.
Le Castella è un borgo di Isola Capo Rizzuto, città in provincia di Crotone, la cui costa fa parte dell’area marina protetta più estesa d’Italia.
Il borgo è piccolo ma bello e frequentato. La strada principale finisce in una piazzetta sul mare dalla quale parte l’istmo di terra che porta al castello aragonese.
Per il pernottamento siamo stati al Camping Costa Splendente, molto vicino al borgo (10 minuti a piedi). Tantissime piazzole, così come le aree per i servizi, quindi docce, lavabi, etc. Il camping è vicinissimo alla spiaggia, da raggiungere lungo una discesa sterrata e ripida, poco agevole per passeggini e carrozzine. D’altro canto nell’insenatura l’acqua è molto poco profonda e perfetta per chi ha bambini piccoli.
Le Castella – Rossano è l’ultima tappa del nostro itinerario, con sosta pranzo a Cirò Marina dove si può parcheggiare sul lungomare.
(Per vedere con precisione dove parcheggiare nei diversi posti citati potete far riferimento alla storia sul mio canale instagram @torenet82)
Lungo questo tratto ci sono diverse città note come Crotone, prima di Cirò, e Cariati dopo.
Cirò si presenta molto bella, forse più attrezzata di Soverato in termini di lidi, ma più piccola e quindi più tipica come borgo. Ma sono impressioni di poche ore di sosta, quindi lasciano il tempo che trovano.
Per Rossano la sosta camper, anche per la notte, è alla Zolfara. Per raggiungere la zona basta seguire le indicazioni del parco acquatico Odissea 2000 e recarsi alla traversa parallela, appunto Contrada Zolfara.
Qui a ridosso della spiaggia c’è possibilità di fermarsi e meglio ancora c’è una piccola pineta dopo poche decine di metri. Il posto è tranquillo e frequentato solo dai vacanzieri che hanno casa in zona.
Dopo due giorni in libera a Rossano termina il nostro itinerario della Calabria in camper. Da lì siamo arrivati a Sibari e quindi preso l’autostrada per il ritorno a casa. Nulla toglie che chi ha più giorni può continuare a salire lungo la costa ionica, giungendo prima a Schiavonea, poi ai laghi di Sibari e continuando per Villapiana fino a raggiungere Rocca Imperiale, ultimo paese della costa calabra lunga in totale 780km, dei quali noi abbiamo percorso circa 650.
Un’altra opzione sarebbe quella di inoltrarsi nella zona interna per raggiungere la Sila, il Pollino o anche la zona delle Serre un po’ più a sud.
Ho trovato la Calabria migliorata rispetto a tanti anni fa quando ci andavo tutte le estati o almeno questo per la zona tirrenica che già conoscevo. Ora c’è qualche servizio in più, le strade sono migliorate (la stessa autostrada SA-RC fortunatamente non è più come una volta) e si da anche molta più importanza e prestigio ai prodotti tipici e ai borghi, che potrebbero essere il fiore all’occhiello di questa regione, oltre al mare ovviamente.
Se la consiglierei anche ad altri da visitare in camper? Direi di sì, soprattutto a chi ha più esperienza per questo tipo di viaggio e quindi riesce a muoversi con più facilità, visto che le strade non sempre sono semplici da percorrere con mezzi grandi.
Sicuramente c’è tanta possibilità sia di camping e di aree sosta, sia di luoghi per stare in libera, il che rende il viaggio molto rilassante soprattutto nei mesi meno affollati.
Ciao. Bel viaggio. Quanto è durato?
Ciao Enrica, il viaggio è durato 10 giorni. Dal 13 al 23 luglio
Grazie anche noi avremmo più o meno quel tempo. Posso chiederti quando vi muovevate più o meno i km che facevate e quanto tempo passava te in camper? Per noi è la prima esperienza di viaggio più lunga in camper e non vorrei ritrovarmi sempre a guidare
Per farti un’idea dei km, se guardi la cartina ad inizio articolo considera che le città dove c’è il simbolo della tenda significa che vi abbiamo dormito, mentre le altre abbiamo sostato come luoghi intermedi.
Considera che a bordo c’erano due neonati di 8 mesi quindi erano loro a dettare tempi e km, quindi pur avendo un itinerario di massima da seguire, le variazione durante il viaggio ci sono state per adattarci ai loro bisogni.
L’intero itinerario sono circa 650km quindi in 9/10 giorni sono mediamente 70km al giorno se volete cambiare ogni giorno luogo di pernottamento o 150 se resterete 2 notti, quindi nulla di impossibile.
Una modalità fattibile è quella di partire presto e giungere al primo posto dove trascorrere mattinata e pranzo, cosi’ da fare un bagno e visitare il posto, poi riprendere la guida nel pomeriggio e giungere a destinazione dove si trascorrerà la notte (o le notti).
Per me era la prima esperienza in camper quindi oltre a capire come muovermi, dovevo entrare nella modalità camperista che non è la stessa di chi si sposta in auto e ci ho messo un po’ per capirlo 🙂
Ciao, anche io quest’estate vorrei andare nella Calabria Jonica. Ci penso da anni, ma sono sempre stata bloccata dalla presunta presenza di zanzare nei campeggi. Voi ne avete trovate?
Ciao Simona, no non abbiamo avuto problemi di zanzare. Con due neonati l’avremmo sicuramente notato di più, ma non abbiamo usato nemmeno lo spray.
Penso dipenda anche un po’ dalla zona del campeggio, se tipo è vicino al corso di un fiume, diventa più probabile trovarle