Paulaner, l’arte della birra monacense bavarese
In un viaggio in Germania, ed in particolar modo in Baviera, la mente non puo’ esimersi dal pensare alla più importante bevanda del posto: la birra. Un prodotto che si lega strettamente alla cultura e alla storia del luogo, dall’Editto della Purezza, in tedesco Reinheitsgebot, alla produzione industriale attuale, passando per l’antica tradizione monacense che si rispecchia nella birra Paulaner.
Già nel 1487 la città di Monaco di Baviera introdusse una legge che regolava l’utilizzo degli ingredienti per la produzione della birra. Una regola che si prefiggeva di garantire a tutti che nella città di Monaco fosse prodotta solo birra di alta qualità, con gli ingredienti migliori. Aspetto che ancora oggi è noto con la dicitura “Munchner Bier”, ovvero birra prodotta nella città di Monaco nel rispetto dell’antica tradizione, quindi un prodotto che di fatto è geograficamente protetto.
Nel 23 aprile del 1516, il duca di Baviera Guglielmo IV promulgò l’Editto della Purezza, affinché fosse regolata la produzione e la vendita delle birre in tutta la Baviera, utilizzando solo luppolo, orzo ed acqua. In seguito si aggiunse il lievito che all’epoca non era ancora conosciuto. Fu inoltre stabilito il prezzo per un Maß (equivalente a poco più di 1 litro) e il periodo di produzione che andava dal 29 settembre al 23 aprile, per evitare che le bollenti caldaie potessero scatenare incendi nel periodo estivo. Fu grazie a questo aspetto che in Baviera nacquero i BierGarten, luoghi dove era possibile conservare al fresco la birra anche d’estate e quindi consumarla all’ombra degli alberi su grosse panche e tavoli di legno.
La birra Paulaner è un esempio (ne vedremo altri nei prossimi articoli) che sposa in pieno la tradizione bavarese e la purezza della sua birra basata sui quattro ingredienti fondamentali. Ancora oggi il luppolo proviene dalla zona dell’Hallertau, il lievito è di produzione propria, il malto è quello locale e l’acqua è estratta dai pozzi di proprietà del birrificio, consentendo purezza e gusto dolciastro. I fondatori della Paulaner furono i frati di san Francesco da Paola, nel monastero Neudeck ob der Auche di Neuhauser Straße a Monaco. Iniziarono a produrre questa birra nel 1634, secondo le regole promulgate nell’Editto di Guglielmo IV, per il convento stesso e solo dopo oltre un secolo iniziarono a venderla al pubblico. L’importanza della birra nel convento era tale in quanto, essendo un liquido, non interrompeva il digiuno dei frati, i quali potevano consumarne fino a 5 Maß al giorno accompagnandoli con la frase “Liquida non frangunt ienum” (i liquidi non interrompono il digiuno). Successivamente il convento fu abolito lasciando spazio ad una prigione e il produttore di birre Franz Xaver Zacherl acquisì l’antica fabbrica continuando il lavoro dei monaci e dando vita alla Salvator.
Anche la tradizione del Biergarten è molto curata dal birrificio Paulaner, tanto è vero che il “Paulaner am Nockherberg” è uno dei luoghi più frequentati non solo dai bavaresi ma anche dai turisti che si recano a Monaco ed è famoso anche per eventi legati alla birra che si svolgono annualmente, come il pellegrinaggio per la “Salvator – Ausschank”, ovvero la mescita della doppio malto Salvator, come già detto, una delle prime prodotte dai monaci.
Aspetto ancora più noto per chi si reca a Monaco durante l’Oktoberfest, è la presenza di Paulaner tra le sei birre ufficiali della manifestazione.