Viaggiare in aereo con i bambini
Viaggiare in aereo con i bambini è meno complicato e stressante di quanto si possa immaginare, a patto di essere come sempre organizzati, previdenti e far passare tutto come un gioco. Il coinvolgimento e la descrizione di ogni passaggio, dall’arrivo in aeroporto al decollo, dalla vista dall’alto all’atterraggio, sono importanti per farli sentire protagonisti di questa nuova esperienza.
Qual è l’età preferibile per viaggiare in aereo con bambini?
Non c’è un’età preferibile. In genere i medici dicono che se il bambino è nato nei tempi previsti e gode di ottima salute, può salire in aereo già 48 ore dopo la nascita. In ogni caso per volare prima del settimo o del quattordicesimo giorno di vita, le compagnie aeree spesso chiedono certificato del pediatra. È bene sempre informarsi sul sito della specifica compagnia aerea, dato che ognuna ha le sue norme.
A parte tutto ciò, non c’è alcuna motivazione per la quale sia preferibile un altro mezzo all’aereo.
Come tutte le nuove esperienze, penso che anche quella dell’aereo prima la si fa meglio è, perché innanzitutto diventerà per il bambino una cosa normalissima (come è giusto che sia) e poi più sono piccoli, meno ansie e paure hanno, cosa che invece potrebbe accadere ad un età avanzata.
Quanto paga e come viaggia un bambino in aereo?
Le compagnie aeree dividono i piccoli in due fasce d’età, la prima è quella fino a due anni, l’altra dai due anni compiuti in poi.
I bambini appartenenti alla prima pagano una tariffa più bassa o viaggiano addirittura gratis con alcune compagnie.
Durante la fase di decollo e atterraggio devono restare seduti in braccio al genitore, il quale avrà dal personale di bordo un’apposita cintura di sicurezza aggiuntiva.
Durante il volo è possibile continuare a tenere il bambino in braccio o chiedere eventualmente un seggiolino per bambini o anche una culletta, soprattutto nei voli più lunghi.
Importante considerare che per un bambino under 2 è possibile imbarcare seggiolino auto o passeggino gratuitamente anche sui voli low-cost, ma non ha bagaglio associato.
Cosa non dimenticare?
Ovviamente i documenti. Come per gli adulti, anche per i bambini è necessario portare con sé la carta d’identità o il passaporto in base alla destinazione del volo. Se il documento è in via di scadenza, è bene documentarsi anzitempo sulle regole del paese di destinazione. A volte ci sono limitazioni sui mesi prima della scadenza.
Se in generale è sempre importante organizzare il proprio bagaglio a mano, lo è molto di più quando si vola con bambini piccoli. In genere (sempre meglio informarsi) anche laddove ci sono norme stringenti sul bagaglio a mano, se si viaggia con bambini neonati è difficile che qualcuno faccia problemi ad una borsa dedicata a loro, anche se a quell’età, cioè fino ai 2 anni, non hanno posto a sedere e quindi bagaglio compreso. Un biberon con l’acqua non sarà bloccato ai controlli e non può mancare nel proprio bagaglio a mano. Ovviamente pannolini e tutto ciò che possa servire per cambiarlo se si tratta di bimbi molto piccoli, mentre una felpa o qualcosa di simile quando si tratta di bimbi più grandi, così da essere pronti in caso di aria condizionata troppo fredda.
Infine, è sempre un’ottima idea portare con sé un gioco a cui il bambino tiene molto, come un peluche, una bambola o una macchinina, che sia ovviamente di dimensioni contenute
Cosa fare in aeroporto?
La lunga attesa per l’imbarco spesso può diventare un problema quando si è con bambini, perché tenerli tranquilli quando manca abbastanza tempo non è semplicissimo (ricordo di aver percorso il tappeto mobile infinite volte tempo fa a Fiumicino). Molti fanno la scelta di non arrivare troppo in anticipo in aeroporto, però è anche vero che avere un po’ di tempo in più coi bambini non fa mai male visto che basta un “devo fare la pipì” per tramutare un momento tranquillo pronto all’imbarco, ad una corsa last second (io c’ero quel giorno a Capodichino!).
Una delle cose più semplici è quella di informarsi se c’è un’area per i bambini piccoli. Negli aeroporti medio/grandi è quasi sempre presente e può diventare un’ottima soluzione per lasciarli giocare in quello che solitamente è simile ad un piccolo playground, anziché scorrazzare su e giù lungo corridoi, sale d’attesa e scale mobili.
Un’altra soluzione che ha spesso un bel successo, è quella di stare dove si vedono decollare e atterrare gli aerei. E’ molto difficile che un bambino non sia attratto da un aereo che decolla e lo terrà senz’altro buono per un po’.
Nel momento in cui ci si reca al controllo bagagli si può usufruire della family lane così da velocizzare le operazioni di passaggio al gate. Lo stesso può accadere al gate stesso per l’imbarco.
Come gestire i bambini durante un volo?
Questa è una domanda che ha tantissime varianti, che dipendono ovviamente dall’età, dalla lunghezza del volo, dal carattere del proprio bambino, dalle sue abitudini di vita. Esistono bambini tranquillissimi, che resteranno seduti e tranquilli durante tutto il volo e quelli irrequieti che decideranno di alzarsi improvvisamente in piedi sul sedile durante la fase di atterraggio perché hanno visto il mare (tratto da una storia vera). Solo un mix fatto di previsioni, organizzazione, conoscenza del proprio figlio ed esperienze precedenti, fanno sì che tutto possa essere gestito al meglio per rendere il volo quanto più piacevole e tranquillo per voi, per i bambini e soprattutto per tutte le altre persone che sono in aereo. Ovvio che servirà anche una buona dose di pazienza e volontà, ma quella come sempre sarà ripagata dalla gioia di vederli felici nel guardare tutto ciò che per loro è nuovo.
Elenco di seguito alcune soluzioni che possono essere d’aiuto o almeno lo sono state con i miei figli:
- soluzione basilare, soprattutto se molto piccoli, è portarli in aereo abbastanza stanchi, così si addormenteranno e per un volo breve sarà una soluzione stupenda
- fate in modo che abbia posto lato finestrino, così oltre a distrarsi guardando dall’oblò, farete da ostacolo tra lui e il corridoio, creandogli una sorta di area di azione limitata ma anche di libertà nell’alzarsi e sedersi senza dar fastidio a nessun altro passeggero
- come già detto nella sezione bagaglio a mano, i bambini spesso hanno giocattoli dai quali non amano separarsi (automobiline, peluche, personaggi dei cartoni). Laddove possibile, fate in modo che vostro figlio possa viaggiare col suo gioco preferito
- portate qualcosa che a loro piace fare e che gli toglie molto tempo, come ad esempio disegnare, colorare o costruire
- approfittate di alcuni momenti come lo snack o il pranzo (in caso di voli lunghi) per spiegargli ogni dettaglio e far mangiare anche lui
- per i voli che durano più di 2-3 ore, approfittate dei momenti di tranquillità per portarlo al bagno. Così da evitare una richiesta durante la fase di atterraggio o durante un’eventuale fase di turbolenza. I bambini hanno la fantastica capacità di farsi scappare la pipì nei momenti più opportuni
- per i voli lunghi possono essere d’aiuto i cartoni trasmessi sul monitor del suo posto
- tutte le soluzioni precedenti vanno gestite insieme figlio-genitore, il che permette di allungare molto di più i tempi rispetto a quando le fa da solo. Lasciarlo disegnare durerà un tempo, se si disegna insieme solitamente dura un tempo maggiore. Metterlo a fare qualcosa e poi pensare a fatti propri non aiuta, né in aereo…ne mai
- per i casi disperati tenetevi da parte qualcosa di riserva che gli piace e che non gli avete ancora dato oppure fategli usare o vedere qualcosa che solitamente gli vietate (orologio touch, smartphone, tablet)
- fate sempre in modo che abbia un po’ di timore per hostess e steward, potrà tornarvi utile in casi di eccessivi capricci
Qualche info utile o interessante
E’ possibile avere il certificato del primo volo, meglio noto come “battesimo dell’aria”. In genere una volta che si è a bordo, basta chiederlo alle hostess e spesso viene accompagnato anche da un grazioso gadget. Ma non fate troppo affidamento a questa modalità, perché in aereo potrebbero esserne sforniti, avere solo il gadget o nessuna delle due cose, quindi potreste restare senza un ricordo di questo primo viaggio in aereo.
Infatti mentre alcune compagnie sono molto attive su questa certificazione, spesso firmata da tutto l’equipaggio e con possibile foto del bambino vicino alla cabina di pilotaggio, altre ancora lo sono meno oppure hanno diverse modalità per rilasciarla. Non sono pochi i casi in cui va scaricata dal sito della compagnia aerea inserendo i dati del volo e del bambino.
Esiste anche la possibilità di farsela rilasciare nell’aeroporto di partenza o di arrivo, dove ci sono uffici che si occupano della consegna oppure richiederla all’aeroporto stesso via mail, come è accaduto a me con quello di Fiumicino.
Il consiglio più valido è quello di informarsi prima del volo e capire qual è la modalità più opportuna verificando con la compagnia aerea e l’aeroporto.
Come già detto, è possibile imbarcare gratuitamente il passeggino per poi ritirarlo come se fosse un bagaglio oppure in un’apposita area tipo quella dei bagagli ingombranti. Il mio consiglio è quello di fare qualche foto al passeggino prima di imbarcarlo che mostri l’integrità dell’oggetto, così che risulterà più facile mostrare eventuali danni alla consegna. Come per le valigie, i danni vanno segnalati immediatamente in aeroporto così da evitare successive (è spesso inconcludenti) procedure burocratiche.
Se al ritorno a casa li vedrete spesso giocare “all’aeroporto” o “prendiamo l’aereo”, siete stati dei genitori promossi con ottimi voti!