Day#9: León – Ponferrada, alla Cruz de Hierro
Santiago è sempre più vicina ma le poche tappe che mancano non sono le più semplici. Sul percorso che resta ci sono due vette importanti come la Cruz de Hierro (1450m) e il monte Cebreiro (1320m). La prima è quella affrontata in questa tappa, ma andiamo con ordine. Al monastero delle suore benedettine di León, la colazione è servita dalle 6 alle 7.30 con pagamento donativo (offerta a piacere), noi divoriamo 3 fette di pane con burro e marmellata e un caffè-latte con aggiunta di cacao. Come nei giorni precedenti c’è molto freddo all’alba, ma oggi grazie al vento forte persisterà anche nelle ore centrali e resteremo coperti.
Dopo circa 10 km siamo alla Vergine del Cammino e ci fermiamo per una seconda colazione a causa di una fame di cui ormai abbiamo perso il controllo. La strada per noi è quasi tutta asfaltata perché i pellegrini vanno avanti lungo un sentiero di fianco alla carreggiata della carretera. Superiamo Villar de Mazarete e al km 33 arriviamo ad Orbigo dopo un sentiero immerso nel verde. Orbigo è molto bella, si passa su un ponte e si fa ingresso nel borgo. Carichiamo il marsupio con qualche scorta di snack e biscotti e attraversiamo la città.
Alla fine c’è un bivio con percorso alternativo, ma non ci interessa e andiamo avanti con i pellegrini. Alle porte della grande città di Astorga c’è il cruceiro de Santo Toribio e una lunga discesa che attraversa il paese di San Justo de la Vega.
Astorga è la meta della nostra pausa pranzo. Panini e frutta al supermarket e mangiamo in piazza sotto un bel sole che tenta di riscaldarci ma ci riesce poco a causa del vento freddo.
Alle 14 partiamo da Astorga per affrontare la salita che conduce alla Cruz de Hierro. Sono 30 km che non hanno pendenze impossibili, ma abbiamo circa 700km nelle gambe e la stanchezza farà il suo cattivo gioco.
Si inizia su sterrato e si procede con leggera salita fino a St. Catalina de Somoza, poi si passa su asfalto perché la strada dei pellegrini da quel punto in poi è impraticabile per ciclisti. Superiamo El Ganso e la pendenza aumenta fino ad un massimo a partire dal paese di Rabanal del Camino. D’ora in poi si sale più di testa che di gambe. Il vento è forte e si oppone alla pedalata. Mancano circa 8km e facciamo il pieno con banana e acqua fresca.
Manca poco alle 17 quando raggiungiamo la piccola Foncebadon e affrontiamo gli ultimi 2km di salita, il tratto più duro, alla fine del quale compare la croce di ferro in un grande piazzale di montagna. Suggestiva la base della croce con tantissime pietre, conchiglie, bandiere e ogni forma di ricordo o voto lasciato dai pellegrini nel corso dei tempi. Lascio anche io la pietra vulcanica raccolta sul Vesuvio nel primo giorno di allenamento in vista della partenza per il Cammino di Santiago.
Un po’ di riposo, un cambio alla maglia ormai sudata e poi giù in picchiata verso Ponferrada, che dista solo 25km. Lungo la discesa becchiamo subito il rifugio di Manjarin molto caratteristico, prendiamo un the e qualche biscotto e poi timbro della credenziale. Più in basso attraversiamo due bellissimi borghi di montagna, El Acebo e Molinaseca.
La discesa è veloce e si raggiunge subito la valle 800m più in basso della croce. Facciamo il nostro ingresso a Ponferrada e l’albergue è subito sulla nostra sinistra. Si tratta dell’albergue parrocchiale di San Nicolas de Flue, gestito da italiani; per dormire si fa un’offerta e il posto è veramente comodo.
Ceniamo in un ristorante vicino che con 10€ ci fa mangiare 4 portate ciascuno, birra, gelato e amaro.
Domani il duro Cebreiro, ultimo sforzo da affrontare.