La Sorrentina in bicicletta – #BorghiCampani
Se sei vesuviano e abituale cicloamatore, la penisola Sorrentina in bicicletta è un must che prima o poi ti coinvolgerà. E’ un percorso non troppo lungo (circa 20km se ci si ferma a Sorrento) che non ruba più di una mattinata, vario in quanto a salite, discese, pianure, estremamente bello paesaggisticamente e molto interessante considerando le città attraversate.
In questo articolo voglio portarvi in bici con me, in una soleggiata domenica mattina e parlarvi del primo tratto di questo itinerario ricco e suggestivo, giungendo fino alla graziosa città di Sorrento. Ovviamente i non-ciclisti potranno percorrere con altri mezzi. Una valida alternativa che spesso suggerisco anche ai turisti potrebbe essere uno scooter, perché similmente alla bicicletta, non comporta problemi di parcheggio, spostamenti e traffico che in costiera possono spesso diventare uno stress o una spesa immane. A parte qualche nota su posti di grande interesse, non mi soffermerò troppo sui singoli borghi ma descriverò per lo più ciò che si trova lungo il percorso.
Considero come inizio del bici-tour la città di Castellammare di Stabia, luogo esatto dove inizia la penisola che fino a Punta Campanella, si distende tra il Golfo di Napoli e quello di Salerno. Sulla città Stabiese ci sarebbe tanto da dire e soprattutto da vedere, in quanto centro nevralgico e storico del golfo di Napoli sin dall’età romana, prima per l’agricoltura poi come luogo di otium, raccontato ancora oggi dai resti di bellissime ville sul mare, infine per la cantieristica navale, che tra tante navi, vanta costruzione e varo dell’Amerigo Vespucci nel 1931.
Saltiamo in sella dove è la villa comunale, con la bellissima cassarmonica risalente agli inizi del 900 e ci dirigiamo in direzione opposta al lungomare, verso sud, attraversando la zona dei cosiddetti chalet, dove tanti turisti e persone del posto sono soliti fermarsi a mangiare pesce fresco e pietanze locali. Seguono due punti storici che uno fronte all’altro raccontano tanto della città, ovvero a sinistra le antiche terme di Stabia risalenti a inizio 800 e sulla destra i cantieri navali. Da un bel po’ di tempo le antiche terme sono state sostituite dalle nuove che si trovano nella zona più interna, ma le numerose fonti d’acqua che sorgevano sono tramandate ancora oggi…oltre 15 fonti di natura solforosa, minerale e bicarbonato calcica. Forse con la mia generazione, dei nati negli anni 80, finisce quel ricordo del “jamm ‘a regnere l’acqua a Castellammare” (trad: andiamo a riempire [le bottiglie] d’acqua a Castellammare), che spesso sentivamo dire ai nostri nonni.
Dopodiché si prosegue lungo la via Sorrentina che costeggia il mare, qui finisce il centro di Castellammare di Stabia e inizia la zona dei Bagni di Pozzano, un piccolo borgo appartenente al comune di C/Stabia, che si affaccia sul mare. Fu luogo di importante rilievo turistico nel dopoguerra, grazie all’apertura della fermata delle linea Circumvesuviana e proprio in quel periodo furono tante le strutture alberghiere aperte. Se siete in bicicletta non sarà difficile individuare questa zona, perchè non appena superate la strada delle Antiche Terme, si aprirà davanti a voi uno dei paesaggi più belli del golfo. La strada in quel punto è poco più di 10 metri sul livello del mare e sembra stretta tra il verde del Monte Faito e l’azzurro del mare.
La zona più alta, qualche decina di metri più su, rappresenta il vero e proprio borgo, dove si puo visitare la Basilica della Madonna di Pozzano, nota per un famoso quadro ritrovato e la Torre di Portocarello, antico baluardo difensivo.
La zona dei bagni si distente lungo la strada fino al confine con Vico Equense, in particolare dove si trova lo Scoglio dei Tre Fratelli. Su questa massa rocciosa sorgono due importanti luoghi turistici: il Bikini sul versante che guarda Castellammare e Scrajo Terme, sul versante che dà verso Sorrento, altro importante centro termale della penisola.
Qui la strada sale leggermente e si stacca un pò dalla vista mare, entrando nel centro del comune di Vico Equense. Dopo un bel curvone verso sinistra si giunge in piazza della Stazione, dove c’è una bellissima vista sul mare che si fa spazio tra le rocce della Marina di Vico, spiaggia affollatissima nei mesi estivi.
Nota per ciclisti: c’è una fontana nella piccola villa comunale che trovate sulla destra, utile per riempire la borraccia
Si continua su via Filangieri entrando nel centro storico di Vico. La piazza Umberto I con la fontana al centro è il salotto della città, diversi bar con tavoli all’aperto sono un tipico ritrovo dei vicani e non. Da lì parte anche la strada che risale questo versante del Faito, in opposizione all’antica Quisisana che sale da Castellammare. Noi ovviamente proseguiamo verso Sorrento e le indicazioni non mancano.
A poche centinaia di metri, proprio nella curva verso sinistra, c’è la chiesa della SS Annunziata e il punto panoramico Largo dei Tigli. Un bellissimo scorcio sul mare spesso scelto dagli sposi per celebrare le proprie nozze. Da lì si può intravedere il porticciolo di Marina d’Aequa e la Torre Saracena.
Da questo punto in poi bisogna far lavorare le gambe per circa 4km, perché inizia la salita di Seiano (frazione appartenente al comune di Vico Equense) che prima attraversa il borgo della frazione e poi si fa spazio tra carinissime case quasi nascoste dal verde che nasconde a noi la stupenda vista sul mare. Alla fine della salita il sollievo è paradisiaco, non solo perchè finalmente si inizia a scendere, ma anche per quello che riserva il paesaggio.
Sulla nostra destra c’è il panorama su Meta di Sorrento, uno strapiombo altissimo fino alla spiaggia. Sembrerà ridicolo, ma nonostante percorro la Sorrentina in bici decine di volte ogni anno, in quel punto si resta sempre a bocca aperta come se fosse la prima volta e credetemi, in auto non è per niente la stessa cosa.
Diversi spazi con terrazza sono utili a chi si vuole fermare per scattare una foto o anche fermarsi qualche minuto a godere del fantastico paesaggio. La discesa veloce giunge fino al centro della bella città che anticipa Sorrento, dove si trova la chiesa di Santa Maria del Lauro con l’inconfodibile campanile barocco. Il centro della città si tiene alto rispetto al livello del mare, quindi per raggiungere la spiaggia bisognerebbe discendere lungo le strade di tornanti che vanno giù. Noi ci teniamo ancora sulla strada sorrentina che continua la sua lieve discesa verso Sorrento, attraversando prima i due borghi di Piano e Sant’Agnello. L’attraversamento è veloce perché si tratta di due piccoli centri urbani. Piano di Sorrento nonostante è di grande rilevanza storica. Le grotte ritrovate nella zona collinare regalano indizi risalenti addirittura alla preistoria e non sono poche le chiese e i palazzi, tra cui quello della famiglia Lauro, che donano splendore alla cittadina.
Anche qui come a Meta, se si vuole raggiungere il mare bisogna scendere lungo le strette stradine che dalla destra del corso Italia, portano alla spiaggia. Caratteristico è il porticciolo della marina di Cassano dopo aver percorso alcuni tornanti di rampe.
Intanto in bici siamo sempre sul corso Italia e piazza della Repubblica segna il confine tra Piano e Sant’Agnello, un confine anche naturale segnato dal corso d’acqua del Cassano che in quel punto è coperto dalla piazza. Anche Sant’Agnello è ricca di storiche chiese da poter visitare e la bellissima vista da piazzetta Marinella.
Siamo a pochissime centinaia di metri dall’ingresso nella bomboniera della costa, quella che a mio parere personale è la città più bella di tutta la Campania: Sorrento.
Il passaggio sotto un cavalcavia con una grande scritta annuncia l’inizio della città. Senza lasciare la strada principale si passa accanto a piazza Angelina Lauro e si giunge a piazza Tasso, luogo centrale della città. In bici ci si può muovere lungo le strade della città, senza discendere al porto a meno che non siate molto allenati, perché la risalita dopo è bella dura. L’alternativa potrebbe essere l’ascensore che dal basso giunge alla villa Comunale.
In bici sarà facile raggiungere la Cattedrale della città posta sempre sul Corso Italia dopo piazza Tasso, le mura antiche e il vallone dei mulini, una delle vallate sorrentine formatesi grazie ai detriti derivati da una violenta eruzione Flegrea di decine di migliaia di anni fa. Infine perdetevi lungo le innumerevoli stradine del centro storico e dopo aver acquistato un’ottima delizia al limone, andate a sedervi su una delle panchine della villa comunale, per gustarvi tutto davanti al bellissimo panorama sul mare.
Due dritte, una culturale e l’altra per evitare sgridate…prima dell’ingresso nella villa comunale, sulla destra c’è il bellissimo chiostro di San Francesco e scendete dalla bici perché in villa non si puo’ entrare pedalando!
Questo è il primo dei due itinerari in bici della penisola sorrentina, nell’altro da Sorrento pedaleremo verso punta Campanella, attraversando altre bellissime zone, borghi e panorami mozzafiato, fino a ritrovarci a ridosso dell’isola di Capri.