Quel ramo del lago di Como…
Pur essendo un lettore accanito, non ho mai amato la letteratura italiana, meno ancora i “Promessi Sposi” (mi perdoneranno gli umanisti!?). Ora non è che sia diventato il mio libro preferito (sarebbe un miracolo! 😀 ) ma non nego che è stato bello leggere l’incipit del capitolo I sulla sponda del lago, sul ramo di Lecco e seguire quella descrizione con lo sguardo metro dopo metro. Ma letteratura a parte, l’intero viaggio sul lago di Como, almeno la zona che ho avuto modo di visitare, merita tantissimo. Ecco quindi i miei 3 giorni trascorsi sul lago, realizzando un altro dei miei traveldreams2016 ipotizzati a inizio anno…
Lago di Como: giorno #1
Tutto è iniziato alla stazione di Como Borghi, il luogo giusto per partire alla scoperta della città passo dopo passo. Da lì fino al lago, Como si manifesta pian piano, facendo vivere tutta la sua storia passo dopo passo, dal castrum romano, alle mura medievali, tra diversi riferimenti all’età moderna e contemporanea, come la casa di Alessandro Volta, la casa del Fascio e il monumento ai caduti.
Fantastico il Duomo con la cupola di Filippo Juvara, che svetta sulla città e visibile da quasi tutte le città del lago poste sul ramo di Como, come un riferimento del posto.
Dopo essersi perso più volte nelle stradine curate e caratteristiche del centro storico, non può mancare una passeggiata lungo le sponde del lago di Como. Il lungolago che parte sulla destra di piazza Cavour è molto piacevole e rilassante, tanto verde, la diga foranea conduce verso il centro di quella parte di lago fino alla Life Electric, una particolare realizzazione scultorea contemporanea tutta specchi. Si attraversano poi i giardini del Tempio Voltanio, un museo posto all’estremità dei giardini omonimi, dove si trova anche il monumento ai caduti, fino a ritornare nell’antico borgo, in piazza Alessandro Volta dove si può consumare un veloce brunch davanti alla statua del fisico comasco.
Si è proseguito poi verso nord, in pulman lungo la sponda ovest del lago, dove in pochi km si giunge a Cernobbio, piccolo e tipico paesino del lago. Basta una passeggiata di qualche ora per visitare tutte le viuzze del borgo che conducono tutte sulle sponde del lago, nei pressi di piazza del Risorgimento.
Dopo un’arrampicata di circa un km, ho mangiato e pernottato nella parte alta della città, con vista sul lago…un angolo di paradiso!
Lago di Como: giorno #2
Discesa al centro di Cernobbio lungo i gradini di campagna della collina, da lì passa il bus che costeggia il lago di Como in direzione nord/sud. Dopo quasi mezz’ora di tragitto si giunge a Colonno, paese dove inizia la Greenway, una passeggiata lunga poco più di 10km, tra i sentieri di campagna dell’antica Strada Regina.
Il percorso è assolutamente da consigliare, non è troppo impegnativo se siete abituati a passeggiare ed è anche molto vario e panoramico. Si alternano passaggi tra le case di campagna, luoghi panoramici e chiese rupestri. Non fate calcoli di km/h perché le soste per scattare foto, visitare chiese e soffermarsi a guardare il panorama, sono tante quindi l’intero percorso vi toglierà almeno 5-6 ore della giornata, vissute in pieno relax e tranquillità. A me è durato anche poco più perché a metà passeggiata c’è Villa del Balbianello, assolutamente da vedere allungando il percorso di circa 2km. Tralascio i dettagli che inserirò in un articolo ad hoc sulla Grennway e vi segnalo un’ottima e consigliata sosta pranzo al porticciolo di Lenno, a metà percorso e la fine del cammino nel borgo di Griante di Cadenabbia, laddove termina il marciapiedi lungo la statale.
Il luogo di fine percorso è altamente strategico, perché proprio a Cadenabbia c’è il molo per poter salire sul battello che collega il lato ovest del lago di Como con la punta centrale che divide i due rami, sulla quale sorge la bomboniera dell’intero lago: Bellagio.
Bellissimo arrivarci al timido tramonto di una giornata molto nuvolosa, quando solo nel tardo pomeriggio si è visto un bel sole primaverile. Bellagio è molto piccola, due strade parallele, una sul lungolago e l’altra nella zona alta, collegate da stretti vicoletti e gradinate. Tipicamente adatta allo shopping dell’alta moda, con tanti negozi chic e ricca di winebar. In effetti diventa un pò problematico se si vuole mangiare abbondante, aspetto importante dopo circa 15 km a piedi. Come un miraggio nel deserto ho trovato una friggitoria napoletana con pizze fritte, focaccine e fritto partenopeo…nonostante evito e sconsiglio sempre di mangiare altrove quello che si trova sotto casa, la fame ha preso il sopravvento e ho ricaricato lì le batterie.
In ogni caso è bello passeggiare sul lungolago di Bellagio anche la sera e sedersi ad uno dei bar illuminati e caratteristici che sono a ridosso dei moli di imbarco. Da segnalare anche la chiesa di San Giacomo, dove v’è anche la Deposizione di Gesù nel sepolcro del Perugino.
Lago di Como: giorno #3
Bellagio è uno dei vertici del triangolo strategico per attraversare il lago in battello, passando da un ramo all’altro. Questione di minuti e ci si ritrova dall’altra parte, nel paese di Varenna. Anche questo piccolissimo, con zona bassa sul lago e zona alta raggiunta da vicoletti e gradinate molto più ripide di Bellagio. Da vedere la chiesa di San Giorgio e la Villa Monastero nella parte sud della città. Nel complesso si visita in poche ore con molta tranquillità, trascorse per la maggior parte a fotografare bellissimi scorci sul lago.
Da Varenna e lungo il lato est del lago, c’è la rete ferroviaria, molto comoda e frequente per andare da un paese all’altro. La stessa linea che raggiunge Lecco, città simbolo del ramo orientale del lago di Como.
Una città che ruota intorno ai “Promessi Sposi” e al suo Alessandro Manzoni. Tantissimi i riferimenti, come statue e musei. Nella zona alta della città, oltre alla villa Manzoniana è possibile vedere anche la probabile casa di Lucia e la chiesa di Don Abbondio. Molto bello è il centro storico della città che si affaccia direttamente sul lago. Una passeggiata che dall’alto campanile di San Nicolò, raggiunge il noto “punto in cui il lago cessa, e l’Adda rincomincia” sul ponte Azzone Visconti.
E poi, come detto all’inizio, bisogna fermarsi almeno qualche minuto a guardare il lago, nei pressi del Monumento dei Caduti, leggendo i versi raccontati dal panorama e trascritti dal Manzoni nelle pagine del suo libro…
“Quel ramo del lago di Como, che volge a mezzogiorno, tra due catene non interrotte di monti, tutto a seni e a golfi, a seconda dello sporgere e del rientrare di quelli, vien, quasi a un tratto, a ristringersi, e a prender corso e figura di fiume, tra un promontorio a destra, e un’ampia costiera dall’altra parte”